I terroristi dell’Isis potrebbero farsi esplodere sulle spiagge italiane travestiti da ambulanti. Questo è quanto riporta il quotidiano tedesco Bild in un articolo intitolato “Terrorismo pianificato sulle nostre spiagge!”, riferendosi ai litorali europei e in particolare all’Italia, alla Spagna e alla Francia del sud.
La notizia, che circola ormai da diversi giorni, è stata pubblicata da Il Giornale nell’articolo del 13 aprile “Campi Isis in Senegal: addestrano vu’ cumprà per le spiagge italiane” ed poi è rimbalzata sui vari social network diventando subito virale come accade con ogni ipotesi di minaccia o attentato terroristico, sia che il pericolo si rilevi fondato oppure no. Ad aver lanciato l’allarme, sarebbe stato Seck Pouye, capo della polizia della città di Saly, in Senegal.
Anche Al Jazeera aveva parlato di minacce di questo tipo sulle coste del Senegal, citando fonti dei servizi segreti francesi, ma più che l’Isis tirava in ballo l’organizzazione terroristica Al Qaeda e comunque nulla che riguardasse in particolare campi di addestramento Isis vicino ad hotel di lusso, come riportato invece da Il Giornale.
I nostri servizi di intelligence hanno definito la notizia “destituita [cioè priva] di fondamento” ma lo scenario ritratto da Bild potrebbe essere meno improbabile di quel che si pensa.
“Potrebbe darsi che in questo modo l’Isis concepisca una nuova dimensione di terrore. Le spiagge non possono essere protette” riporta una fonte appartenente alla sicurezza tedesca. Si potrebbe pensare che non ci sia nulla di più facile che confondersi tra la folla estiva di bagnanti che ogni anno si riversa sui nostri litorali.
D’altra parte, risulta difficile ipotizzare quali misure di controllo sia possibile attuare in mezzo al delirio di ombrelloni, lettini, bambini che giocano. Inoltre, anche aumentando la sicurezza sui litorali, mettendo militari in divisa e fucile all’entrata delle spiaggie così come sono stati messi nelle stazioni metropolitane, rimarrebbe la difficoltà di individuare un venditore di granite, costumi o collanine “sospetto”.
E per chi pensa che il vero problema siano i clandestini, in realtà, non sono loro la categoria a più alto tasso di infiltrazione terroristica. “Ci sono persone che viaggiano regolarmente verso l’Italia o posti simili con visti e passaporti”, ha osservato Seck Pouye, commissario della citta’ senegalese di Saly.
“Non sono clandestini perche’ e’ gente che fa affari, commercianti. Ed e’ questo che li rende cosi’ pericolosi”. Intanto a Bruxelles rimane il livello di allerta rimane a 3 su 4, mentre l’Organo belga di coordinamento per l’analisi dei rischi (Ocam) ha annunciato di aver rilevato una nuova ondata di combattenti diretti in Europa e in Belgio.
P.M.
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