Con una mossa a sorpresa, il presidente USA Barack Obama ha chiesto al Congresso di poter intervenire militarmente contro l’Isis direttamente in Iraq e Siria. Vista l’evoluzione complessiva della situazione politica e militare, con gli uomini di al-Baghdadi ormai sulla difensiva un po’ ovunque, la Casa Bianca potrebbe giocare la carta di un attacco di terra, magari procedendo alla liberazione di Mosul, quella che molti considerano la vera capitale del Califfato.
In un documento indirizzato al Campidoglio di Washington, Obama ha chiesto l’autorizzazione a impiegare i “poteri di guerra”, per una durata che ha indicato in tre anni, nei confronti del Califfato, che ha definito “una grave minaccia”.
La formulazione impiegata dal Presidente esclude “un’offensiva di terra duratura”, cioè include la possibilità di impiegare truppe americane in Medio Oriente per periodi limitati. È una formula di compromesso tra le richieste della sua base di consenso democratica, spaventata dai costi in vite umane di un intervento su larga scala, e le ambizioni dei repubblicani, che detengono la maggioranza parlamentare e chiedono una vittoria netta e definitiva.
È la prima volta che il Congresso è chiamato ad autorizzare un’iniziativa militare promossa dal Presidente dai tempi della dichiarazione di guerra all’Iraq, nel 2002. Prima di oggi, la presenza militare americana sul territorio controllata dall’ISIS era limitata a raid aerei e lanci di aiuti umanitari.
La richiesta arriva all’indomani dell’annuncio della morte della cooperante americana Kayla Mueller, che gli uomini del Califfato tenevano in ostaggio da più di un anno. La notizia è stata confermata da Obama in un comunicato, con cui ha definito l’ISIS “un gruppo terroristico odioso, le cui azioni sono in estremo contrasto con lo spirito delle persone come Kayla”.
Il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby, si è detto certo che la morte della donna sia stata causata dagli stessi miliziani, respingendo le accuse dell’ISIS secondo cui sarebbe rimasta vittima di un raid dell’aviazione giordana. Le circostanze e la data della morte di Kayla Mueller non sono state divulgate, ma secondo fonti citate dalla CNN il governo USA avrebbe ottenuto fotografie che confermerebbero la sua tesi, foto che sarebbero state mostrate anche alla famiglia della donna.
Secondo un’altra fonte dei servizi segreti citata dalla CBS, durante la sua prigionia Kayla Mueller sarebbe stata data in sposa contro la sua volontà a un combattente dell’ISIS.
Filippo M. Ragusa
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