Per chi ci crede e per chi non ci crede, di un vero e proprio miracolo si tratta. Due bambini, dispersi da ieri pomeriggio sui monti di Subiaco, nel Lazio, sono stati trovati sani e salvi dopo una notte trascorsa all’aperto con temperature che sono andate sotto lo zero.
Ha un lieto fine l’avventura di Nicole e Manuel, 4 e 5 anni, che nel pomeriggio del 31 erano scomparsi con la mamma mentre il papà era a sciare sulle piste di Monte Livata.
La mamma, ritrovata nella notte intorno alle 2, non ha saputo fornire indicazioni sul luogo dove erano i due minori. «Ci siamo incamminati sui sentieri del Cai per fare una passeggiata – ha raccontato Alexia Canestrari, 36 anni ai carabinieri – ma a un certo punto mi sono persa. Abbiamo proseguito per un po’, finché c’ era luce, ma poi è diventato tutto buio ed è stato difficile andare avanti». La versione della donna, che è stata subito ricoverata presso l’ospedale di Subiaco per un principio di congelamento (la temperatura nella notte ha raggiunto picchi di -7°) è al vaglio degli investigatori, che vogliono fare luce sul perché non si sia portata dietro il telefonino, lasciato spento (forse scarico) in uno zaino nel bob che i bambini avrebbero dovuto usare sulla neve. «A un certo punto i piccoli erano stanchissimi. Si stavano addormentando – ha detto ancora la donna – e così li ho messi al riparo per andare a cercare aiuto. Ho visto delle luci in lontananza, sembrava un paese vicino e mi sono incamminata in quella direzione, ma mi sono persa di nuovo».
Le condizioni dei due ‘cuccioli’, invece, sono abbastanza buone. Soprattutto se si considera che hanno dormito su un albero la bimba e in una grotta il maschietto. Poi muovendosi sono scivolati in un dirupo procurandosi la prima una infrazione della clavicola destra, il secondo al metacarpo di una mano.
Ottimo invece il loro umore. Come quello del loro papà Emanuele Tornabuoni, proprietario del circolo sportivo ‘Due Ponti’, a Roma, per il quale i due bimbi “sono due eroi”. “È stato difficile riprenderli perché erano incastrati in un dirupo. Non si sa come possa essere successo – ha detto Tornabuoni -. Lei voleva fare una passeggiata, ha sbagliato strada, invece di andare da una parte è andata dall’altra, è entrata nel panico ed è successo l’inferno”.
Una storia che avrebbe potuto avere un epilogo ben diverso. Invece c’è stato “Un miracolo – ha detto uno degli operatori del Soccorso Alpino che hanno raggiunto i due bambini – All’addiaccio in quelle condizioni, è veramente un miracolo che stiano bene. Li abbiamo trovati molto provati, hanno parlato veramente poco. Gli abbiamo dato da mangiare due arance, li abbiamo fatti bere e riscaldati”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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