Conti e rese dei conti il giorno dopo l’annuncio che i Comuni potranno ritoccare l’aliquota sulla tassa. 326 euro in più a famiglia.
Il day after la notizia della decisione del governo di presentare un emendamento che consente agli enti locali di ritoccare l’aliquota sulla Tasi, la tassa per i servizi indivisibili è fatto di conti e di rese dei conti. Un adeguamento che però non convince e, anzi, sembra scontentare proprio tutti, dalle associazioni dei consumatori, alle rappresentanze della proprietà e dei professionisti, fino alla politica e agli stessi sindaci.
Non ci gira troppo intorno Federconsumatori: la nuova Tasi, si legge in una nota, è
una vera e propria stangata” e “colpirà anche molte famiglie che, grazie alle detrazioni, non pagavano alcun importo per l’Imu”.
L’osservatorio dell’associazione parla di “ripercussioni estremamente pesanti” e calcolato, prendendo come limiti le aliquote minima al 2,5 e massima al 3,3 per mille, aggravi che andranno da “247 a 326 euro a famiglia“ qualora non vengano assicurate detrazioni.
Vedono nero anche i proprietari di manufatti industriali. L’allarme lo lancia, questa volta, la Cgia di Mestre: rispetto al 2013 si potrà salire in media fino a 769 euro.
Sia chiaro – ha dichiarato il segretario Giuseppe Bortolussi – il reperimento delle risorse per finanziare le detrazioni in capo alle famiglie meno abbienti è condivisibile, ma corriamo il pericolo di aumentare il carico fiscale, soprattutto sulle piccole imprese, che ha ormai raggiunto un livello non più accettabile”.
Confedilizia, che parla di “perdurante pasticciaccio” lamenta l’esigenza di un tavolo serio anche con i contribuenti:
Ogni tavolo tra tassatori (governo e comuni) si risolve sempre in un aggravio per gli assenti dal tavolo – ha spiegato Sforza Fogliani – i contribuenti dovrebbero essere i protagonisti del confronto affinché non si ripeta all’infinito una farsa che è ormai al limite del dramma”.
Perplessi anche i sindaci:
Sulla prima casa il prelievo Imu variava tra il 4 e il 5 per mille – ha dichiarato Piero Fassino, presidente dell’Anci – ora l’aliquota Tasi prevista è al 2,5 per mille”.
Da qui la richiesta di “trovare nelle pieghe del bilancio dello Stato quelle risorse che permettano ai Comuni di disporre, anche per il 2014, dello stesso gettito previsto nel 2013.
A domanda diretta in merito alla posizione dell’Anci il ministro Quagliarello ha però chiarito che
Il gettito fiscale sulla casa non può aumentare e deve restare quello previsto dalla legge di Stabilità”.
I malumori però arrivano anche tra le fila dei governativi.
Se il Governo dovesse porre la questione di fiducia sull’aumento dell’aliquota della Tasi, Scelta Civica voterà no – ha chiarito il segretario Stefania Giannini, che lancia un aut aut a Letta – È chiaro che se non veniamo ascoltati, ci sarà da riflettere”. Noi siamo contrari a provvedimenti spot – spiega il capogruppo di SC al Senato, Gianluca Susta– non siamo contrari a un’imposta progressiva ma siamo anche stufi di provvedimenti-vagone che agganciano misure che non hanno alcuna attinenza tra di loro”.
Se il Governo dovesse porre la questione di fiducia sull’aumento dell’aliquota della Tasi, Scelta Civica voterà no – ha chiarito il segretario Stefania Giannini, che lancia un aut aut a Letta – È chiaro che se non veniamo ascoltati, ci sarà da riflettere”.
Noi siamo contrari a provvedimenti spot – spiega il capogruppo di SC al Senato, Gianluca Susta– non siamo contrari a un’imposta progressiva ma siamo anche stufi di provvedimenti-vagone che agganciano misure che non hanno alcuna attinenza tra di loro”.
Pronta la replica del ministro Delrio:
Non siamo nelle condizioni di ripensare alla Tasi”.
Da qui l’invito:
Spero che gli amici di Scelta Civica ci ripensino”.
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