L’eventuale staffetta di Letta con Renzi al timone del governo è rimandata al dopo Italicum. Aspettiamo la prossima settimana il passaggio decisivo sulla legge elettorale: lì si capiranno le prospettive di questa legislatura, e poi vedremo. E’ questa la linea “attendista” del premier Enrico Letta che rimanda ogni decisione sulla sfida di Matteo Renzi ai prossimi giorni, quando – spiegano i suoi – “il contesto politico sarà più chiaro. Per noi comunque il governo va avanti, siamo pronti a discuterne del governo col Pd senza preclusioni. Ovviamente di questo governo”. Intanto il segretario del Pd, Matteo Renzi, che ieri aveva rimandato ogni decisione sull’ipotesi di una sostituzione di Enrico Letta a Palazzo Chigi al 20 febbraio, ha escluso qualsiasi ipotesi di un governo con Silvio Berlusconi. L’occasione è stata uno scambio di battute su Twitter con Giovanni Valentini. “Se Renzi fa un governo con Berlusconi, gli tolgo il voto e anche il saluto…”, ha scritto il giornalista. Pronta la replica del segretario del Pd: “Non rischiamo né voto né saluto allora”, ha assicurato. Renzi risponde al leader di Forza Italia su eventuali coalizioni future. Un commento che non lascia ombre e che chiarisce la sua posizione dopo le dichiarazioni dell’ex premier che ieri si era detto pronto a far parte di un governo guidato da Renzi. Il segretario del Pd ha precisato su Twitter che il percorso delle riforme si è messo in moto e l’Italia è a “un passo da una riforma storica” che porterà all’abolizione del Senato e delle province, la riforma elettorale e del Titolo V della Costituzione: “A me conviene votare, ma all’Italia no”.
Parlando con i parlamentari di area lettiana, il mood sembra chiaro, e ricalca quello che già due giorni fa dominava a palazzo Chigi, anche se ieri fapremio la cautela. Se nei giorni scorsi nelle stanze del governo sottolineavano che “Enrico resterà qui finché avrà la fiducia del Parlamento e del Capo dello Stato”, ieri i Democrat vicini al premier sono stati ancora più espliciti:
Qualcuno deve prendersi l’onere di sfiduciare Letta: da solo non se ne va. Qualcuno deve dire di essere più bravo di Enrico in Europa, e di avere soluzioni migliori per il Paese. Ma per ora – è l’affondo – le proposte della segreteria Pd sono il vuoto spinto”.
E allora, si chiedono i lettiani, “perchè Napolitano dovrebbe cambiare premier?”. Dunque l’impressione è che Letta alla direzione del 20 di febbraio che Renzi vuole espressamente dedicata al rapporto tra Pd e governo, non invocherà il “cambio di schema” su cui provocatoriamente lo ha sfidato il segretario:
A noi i 18 mesi vanno benissimo. E’ l’orizzonte che aveva messo Letta, poi si vedrà. L’importante è che siano 18 mesi come Dio comanda”.
E se il messaggio chiaro lanciato ieri da Renzi è l’ennesimo no al rimpasto, se non nella sua forma ‘estrema’ di sostituire lo stesso Letta, la replica degli uomini più vicini al premier suono così:
Va bene, vorrà dire che sceglieremo noi qualche nuovo innesto, tanto nessuno dirà no a un posto al governo”.
Sperando che dopo aver incassato l’ok alla legge elettorale, Renzi mantenga gli impegni: “Non avrebbe più alibi per non procedere al secondo step, ovvero l’agenda di governo”. Insomma, la partita a scacchi è ancora lunga, e per i lettiani è Renzi quello più in difficoltà:
Alle Europee rischia, e sa già che non è quello di un mese e mezze fa. Se poi vuole fare un’ operazione di palazzo per sostiuire Enrico, sarebbe peggio del D’ALema del ’98…”.
Sostituire Letta con Renzi sarebbe – osserva un parlamentare lettiano – un’operazione di palazzo, Renzi non puo’ certo fare un governo con Berlusconi, si assuma la responsabilita’ di ‘ sfiduciarlo’ apertamente. Da palazzo Chigi fanno sapere che sul tavolo tutte le opzioni sono valide, che si valutera’ il da farsi nei prossimi giorni dopo il via libera all’Italicum. Ma i lettiani ripetono che c’e’ la determinazione ad andare avanti, con lo ‘scudo’ del Quirinale e con la conasapevolezza che questo governo ha fatto bene, anche dal punto di vista internazionale. Renzi, ripete un altro lettiano, non avra’ la forza di dare una spallata al premier. Ma il segretario del Pd ora ci crede, “Se avessi cinquanta euro da giocarmi li punterei su Renzi a palazzo Chigi”, dice un fedelissimo del sindaco di Firenze.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy