Forte crescita dell’energia pulita nel Rapporto comuni rinnovabili 2014 di Legambiente. Oltre 700mila impianti in più in un anno.
Il quadro generale che esce dal Rapporto comuni rinnovabili 2014 di Legambiente è più che positivo: nel 2008 erano 3.190 i Municipi che avevano installato almeno un impianto di energia pulita, oggi sono 8.054.
I numeri del 2013 registrano un aumento, anche se più lento degli anni precedenti, di tutte le fonti: dal solare fotovoltaico a quello termico, dall’idroelettrico alla geotermia, dall’eolico agli impianti a biomasse. I Comuni del solare sono 8.054 e in cima alla classifica troviamo Casaletto di Sopra, in provincia di Cremona, che con il fotovoltaico (solo su tetti e coperture) riesce a dare più elettricità di quella che consumano i residenti. I Comuni dell’eolico sono 628 e danno elettricità a oltre 5,5 milioni di famiglie. I Comuni del mini idroelettrico sono 1.123 e garantiscono il fabbisogno elettrico di oltre 1,8 milioni di famiglie. I Comuni della geotermia sono 372 (1,9 milioni di famiglie). I Comuni delle bioenergie sono 1.529 (5,5 milioni di famiglie).
“Oltretutto c’è un risparmio importante per il Paese: nel 2013 la fattura energetica italiana è arrivata a 56 miliardi di euro e senza le rinnovabili il conto sarebbe stato molto più pesante”, osserva Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente. “La diminuzione degli incentivi va programmata come hanno fatto in Germania, in modo da favorire la nascita di una filiera nazionale che ha dato 400 mila posti di lavoro, non come pretesto per difendere le lobby dei combustibili fossili. Il nuovo taglio in programma non metterebbe a rischio le rinnovabili, che a livello globale sono in rapida crescita, ma l’occupazione in Italia: in ballo, secondo i dati del Gse, ci sono quasi 200 mila posti di lavoro”.
Documenta il Rapporto che i dati dell’Authority per l’energia rilevano come la spesa annua delle famiglie per l’elettricità sia passata da una media di 338 euro nel 2002 a 518 euro nel 2013. In questa crescita la più rilevante voce di aumento riguarda i servizi di vendita che comprendono l’importazione di fonti fossili e la produzione in centrali termoelettriche: da 106 a 266 euro. Esattamente 160 euro in più a famiglia per spese legate al prezzo del petrolio. Contro 78 euro per gli incentivi alle rinnovabili.
Nata e cresciuta a Roma, si laurea presso l'Accademia di Costume e Moda di Roma, trattando la propria tesi sulla "Nascita e l'evoluzione del giornalismo di moda". Curiosità, determinazione e voglia di crescere professionalmente caratterizzano il mio profilo.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy