Il campionato spezzatino che oggi ci proporrà la più succosa delle pietanze, Roma-Juventus, ha comunque regalato un weekend ricco di spunti: una debordante Lazio che si riaffaccia prepotente in zona terzo posto, un Napoli chiamato ad agganciare (magari solo per una notte) la Roma in seconda posizione respinto con perdite da un Toro ancora sotto l’effetto rigenerante di Bilbao, un Milan che proprio non ce la fa ad ingranare una marcia degna di questo nome, una Fiorentina corsara a Milano contro un’Inter incapace di esprimere un gioco inaccettabile e di sfruttare una doppia superiorità numerica e, infine, tante emozioni in zona retrocessioni con il Cagliari di Zola in piena crisi, il Verona che riprende a correre, l’Atalanta di Colantuono che non riesce a mantenere il vantaggio con la Samp al primo successo nel girone di ritorno e Chievo ed Empoli che rimediano un punto pesante a testa (ma potevano essere di più).
Lazio: un gruppo che sta volando
La Lazio di Pioli, tetragona alle polemiche che stanno travolgendo il suo presidente, sembra in grado di replicare la striscia di quattro vittorie consecutive già inanellata nel girone d’andata. Netta e ben oltre il punteggio di 0-3 l’affermazione dei biancocelesti al Mapei Stadium di Reggio Emilia contro un Sassuolo che, pur falcidiato dalle numerose assenze tutte concentrate nel reparto difensivo, viene è stato comunque soverchiato nella zona centrale del campo dove Biglia è tornato a distribuire palloni con la maestria dei tempi migliori, ottimamente coadiuvato da un Parolo sempre pronto all’inserimento e dal giovane Cataldi. I giovani: Pioli ci ha puntato forte ed è stato ripagato. Tra i protagonisti assoluti anche Felipe Anderson e Keita. L’ex canterano del Barça non ha segnato neanche stavolta ma è sempre entrato nelle azioni pericolose e ogni volta che ha avuto il pallone tra le sue vellutate estremità (sì, usa magnificamente entrambi i piedi) ha sempre dato la sensazione che qualcosa potesse accadere, nel bene come nel male (almeno tre reti mancate). Rimediando anche un grottesco giallo per una simulazione vista solo dall’arbitro Russo. La punta biancoceleste deve ancora crescere e non deve avere la fretta di spaccare il mondo ogni volta che Pioli lo chiama in causa, ma arriverà di sicuro. Un campione con tutti i crismi, invece, lo è gia Felipe Anderson: poco cercato dai compagni nel primo tempo, appena ha avuto il modo di mettersi in mostra ha sfoderato un destro a giro da fuori area che ha trafitto un sin lì insuperabile Consigli. Nella ripresa, poi, il brasiliano è letteralmente salito in cattedra facendo anche i fuochi d’artificio i più pirotecnici dei quali sono stati i tre assist serviti con il contagiri per il neoentrato Klose (al posto di Mauri, ottima anche la sua prova da falso nueve a confermare come il brianzolo non risenta affatto della vicenda che lo vede, suo malgrado, sotto i riflettori) che, solo al terzo tentativo, ha centrato la “bambolina” della porta emiliana, trasformatasi in un luna park. Il tutto in appena due minuti! Di Parolo la terza rete laziale. Le uniche note stonate in questa domenica pomeriggio di magistrale sinfonia biancoceleste sono stati l’assurdo pestone di Zaza (già graziato in precedenza per una gomitata proditoria a Radu) a Marchetti in pieno recupero e a risultato compromesso e il giallo sventolato all’autore della terza rete laziale che, diffidato, salterà la Fiorentina lunedì prossimo.
Napoli e Fiorentina, dunque. Le rivali dirette della Lazio nella lotta al terzo posto (e, in caso di sconfitta della Roma, anche a qualcosa di ancor più nobile), ma anche le prossime due avversarie in settimana anche se la prima nella semifinale d’andata di Coppa Italia. Di qui a lunedì sapremo se la stagione della squadra di Pioli, sin qui già ottima, diventerà eccellente.
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