Milano è stata colpita duramente proprio nel giorno dell’apertura ai 200mila visitatori dell’Expo universale. Messa a ferro e fuoco dai black block che in mezz’ora hanno procurato gravissimi danni alla città. Cinque le persone arrestate in flagranza e una decina i fermati, tutti italiani. L’ipotesi di reato al centro dell’inchiesta della Procura di Milano, che dovrà accertare le loro responsabilità, è quella di «devastazione», che prevede pene fino a 15 anni di carcere. Al momento non viene ipotizzato anche il reato di “tentata strage”, visto che le fiamme appiccate ai negozi hanno lambito i primi piani dei palazzi. Undici gli agenti feriti.
Ma andiamo con ordine. Comincia tutto alle 14 del pomeriggio. Nel centro di Milano sfila il corteo “My Day Parade”. Sono i no-expo che protestano, come hanno fatto anche il giorno prima, perché l’Esposizione internazionale secondo loro è una manifestazione in perdita su tutti i fronti: non solo terreni pagati cinque volte il loro valore, ma soprattutto la certezza che quell’area dedicata alla manifestazione una volta che le luci del palcoscenico si spegneranno rimarrà inutilizzata.
Poi, intorno alle 16 inizia la guerriglia urbana. Escono fuori i black block scesi da ogni parte d’Europa. Sono circa 200. A loro non interessano i contenuti della protesta ma solo spaccare. Tutto. E dalle 16 in poi è via libera: vetrine infrante a martellate, a cominciare da una filiale di Intesa San Paolo. Poi ci sono anche quelle delle griffe. Decine e decine di macchine incendiate. Molotov per distruggere auto e negozi: bar, pasticcerie, tutto ciò che assomiglia a qualcosa di lussuoso. E tutto questo in mezz’ora, per mano di 200 tute nere. Una devastazione della capitale economica del Nord e solo cinque le persone arrestate, tutte italiane. Sì, perché i black block alla fine di quella che come ha dichiarato ai microfoni di un tg uno di loro proveniente dalla provincia di Milano, è stata semplicemente “una protesta”, “una bellissima esperienza”, si sono rapidamente spogliati delle loro tute nere e confusi tra le persone del corteo no-expo. Spogliati rapidamente e simultaneamente, come un’azione di guerra concertata precedentemente.
Oggi Milano, colorata dalle mille bandiere di Expo, conta le sue ferite, i danni dopo la scesa a valle degli stessi barbari dei quali nei giorni precedenti non si è fatto che parlare. A timore proprio di qualche loro intervento violento, come già accaduto a Genova, a Roma e in altre manifestazioni. Oggi Milano è nera non soltanto per le centinaia di tute lasciate sull’asfalto, insieme ai bastoni, dai black block una volta terminata la loro azione di “protesta”. C’è ancora l’odore delle auto incendiate, ne sono state contate 22, molte di grossa cilindrata. E’ nera di rabbia anche se i suoi cittadini con scope e guanti stanno ripulendo da soli le strade devastate.
Dalla maggioranza delle forze politiche arriva la ferma condanna alla distruzione e il pieno sostegno a polizia e carabinieri che hanno tentato di contenere la follia senza esporsi ad contrattacchi, come successe a Genova. Ma c’è chi si interroga sulla gestione dell’ordine pubblico: Lega e Movimento 5 Stelle presenteranno lunedì una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Alfano. Intanto per questa mattina è stato convocato il comitato di ordine e sicurezza.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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