Orson Wells e William Shakespeare creano un connubio dai risvolti sorprendenti. Per questo, in occasione del centenario della sua nascita, la mostra del cinema di Venezia dedicherà la serata di preapertura della sua 72esima edizione al regista e attore del Wisconsin. Due capolavori shakespeariani realizzati da Welles e ambientati a Venezia, eccezionalmente recuperati e restaurati, costituiranno l’inedito omaggio della Biennale alla figura geniale di Orson Welles.
Saranno le proiezioni dell’”Otello” e de “Il mercante di Venezia” a dare avvio alla Mostra del Cinema di quest’anno che la Laguna ospiterà dal 2 al 12 settembre. La serata di preapertura si svolgerà martedì 1 settembre presso la Sala Darsena, in questa occasione l’Orchestra Classica di Alessandria eseguirà dal vivo le musiche originali dell’Otello scritte da Angelo Francesco Lavagnino, grande compositore di colonne sonore cinematografiche, autore delle musiche di molti dei film shakespeariani realizzati da Orson Welles nonché suo amico.
Nella serata di preapertura sarà proiettato l’“Otello” del 1951 in una versione integrale e inedita restaurata da Cinemazero e FilmMuseum di Monaco di Baviera. Si potranno così gustare al meglio le particolarissime inquadrature dei susseguitivi ambienti storici, esterni e interni, che si fondono con i frammenti dei mondi interiori dei personaggi, creando un contrasto che ancora oggi colpisce e coinvolge lo spettatore in un viaggio esistenziale alla ricerca del senso profondo degli eventi. La pellicola, nella sua versione italiana curata dallo stesso Welles, era in programma alla Mostra del Cinema di Venezia già nel 1951, ma la proiezione non ebbe mai luogo, fu lo stesso regista a ritirarla mestamente dal concorso, facendone sopravvivere solo una versione più corta in inglese che l’anno successivo si aggiudicò il Grad Prix al Festival di Cannes.
Ma l’evento della serata ancora più straordinario è costituito dalla proiezione de “Il mercante di Venezia” del 1951, ultimo film shakespeariano di Orson Wells. La pellicola non fu mai terminata a causa della mancanza di finanziamenti, una costante di cui Welles non si liberò mai in tutta la sua carriera. Il regista affermò che quanto rimaneva del girato fosse andato perduto in circostanze misteriose, ma di fatto del film sopravvissero alcuni frammenti negli archivi presso la Cineteca del Friuli, presso la Cinémathèque Française, il Filmmuseum di Monaco di Baviera e la Cineteca di Bologna, insieme ad alcune parti del sonoro. Non è possibile sapere come Welles intendesse concludere il film, ma, grazie al lavoro di Cinemazero e di Filmmuseum München, oggi è stato possibile recuperare più di metà di una copia lavoro montata e buona parte della colonna sonora già mixata sulle note del compositore Angelo Francesco Lavagnino. Grazie ad un eccezionale restauro per la prima volta l’opera potrà essere presentata al pubblico, in una forma in cui le lacune sonore saranno compensate da intertitoli e registrazioni wellesiane dell’epoca. Il pubblico potrà così scoprire il personaggio di Shylock de “Il mercante di Venezia” così come lo vide e ne fu quasi ossessionato Welles.
Inoltre la serata si fregerà di una piccola mostra particolarissima ed inedita curata da una delle figlie dello stesso Lavagnino. Saranno infatti esposte 12 tavolette raffiguranti alcuni personaggi shakespeariani dipinti dalla stessa mano del poliedrico Welles sul retro delle scatole dei suoi sigari preferiti. Lavagnino ne venne in possesso in un modo assai singolare. Questi infatti compose per l’”Otello” di Welles due colonne sonore, una per la versione teatrale e una per quella cinematografica, ma, proprio a causa di uno dei consueti periodi di difficoltà economiche attraversati dal regista, Lavagnino propose all’amico un baratto: “La colonna sonora te la faccio per amicizia, però vorrei in cambio uno dei tuoi dipinti shakespeariani”. Così tutte e 12 le tavolette, entrarono a far parte dell’archivio della famiglia Lavagnino. Le figure di Macbeth, Falstaff, Shylock e altri in queste rare illustrazioni fissano la visione dell’universo shakespeariano secondo Welles e costituiscono una rappresentazione significativa delle sue modalità di regia costituita dal progressivo formarsi di un’immagine in costante sviluppo.
L’ingresso all’evento sarà gratuito per tutti i Veneziani.
Vania Amitrano
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