Da Strasburgo arriva un segno di pace per l’Italia. Oggi, parlando all’Europarlamento riunito in seduta plenaria, il presidente della Commissione UE Jean-Claude Juncker ha dichiarato di “riconoscere” la disponibilità dell’Italia sulla questione dei tre miliardi di euro che la UE vuole dare alla Turchia per gestire l’emergenza migranti.
Di fronte ai “circa tre milioni di profughi” in fuga dalle zone di guerra del Medio Oriente, è “chiaro”, secondo Juncker, che i fondi “devono essere messi a disposizione”.
Tutti dobbiamo rispettare i nostri impegni. Anche l’Italia, nel frattempo, si è detta disponibile. È un fatto positivo che riconosco.
Scavando sotto il linguaggio diplomatico, suona come se la Commissione avesse preso atto della posizione italiana e avesse deciso di agire di conseguenza. Lanciando questo segnale, probabilmente Juncker spera di mettere una pietra sopra le polemiche con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che hanno tenuto banco per le ultime settimane.
Nel frattempo proseguono le trattative serrate fra Roma e Bruxelles, affidate al politico di professione Carlo Calenda, l’uomo scelto da Renzi come rappresentante italiano alla UE al posto dell’ambasciatore Stefano Sannino. Fermo restando il punto che il contributo italiano al fondo, 280 milioni di euro, non sarà conteggiato ai fini del patto di stabilità, il gioco si è spostato sul campo della flessibilità, e la posta è la soglia di tolleranza di cui usufruirà il nostro paese. Secondo l’ultima proposta sul tavolo, Bruxelles vorrebbe che l’Italia accettasse limiti più rigidi per il 2016, in cambio di uno sconto molto maggiore per il 2017. La proposta potrebbe far comodo a Renzi in vista delle elezioni politiche che si terranno nei primi mesi del 2018.
Nel resto del discorso a Strasburgo, Juncker ha fatto autocritica sull’impasse della UE nei confronti dei migranti.
Sui profughi si è detto tutto, ma molto resta ancora da fare: non abbiamo alcun motivo per cui essere orgogliosi. La crisi dei migranti si è trasformata in una crisi di solidarietà all’interno dell’Europa.
Messaggi diretti agli Stati che nelle ultime settimane hanno varato politiche non del tutto in linea con il principio di solidarietà: oltre a vari paesi dell’Europa dell’est – solo alcuni dei quali sono sulla rotta più battuta dai profughi, quella balcanica – si può pensare alla Danimarca e al suo provvedimento di confisca dei beni dei migranti per pagare le spese di accoglienza, oppure alla Svezia, che pochi giorni fa ha annunciato un piano per espellere 80 mila migranti.
Oggi ci vorrebbe un nuovo e forte impegno comune. Le accuse reciproche non portano a nulla, esiste una responsabilità comune e tutti sono chiamati a rispettare le regole. Schengen si salva applicando Schengen, in tutte le sue regole.
Juncker ha fatto riferimento specifico anche alla situazione della Grecia: “Abbiamo registrato lacune gravi sul controllo delle frontiere esterne a cui il governo greco deve porre rimedio”. Il presidente della Commissione sostiene di non avere “nessuna intenzione di isolare Atene, ma la volontà di aiutare la Grecia a rispettare i propri obblighi”. Per questo si è presa la decisione di fare “sforzi supplementari” in Grecia. Ma “il loro effetto sarà limitato se gli altri Paesi non faranno la loro parte”.
È responsabilità di tutti proteggere le frontiere esterne, se si vuole evitare che tornino i controlli alle frontiere interne.
Juncker ha lodato anche il piano di riformulazione degli accordi fra UE e Regno Unito presentata ieri dal presidente del Consiglio UE Donald Tusk per evitare il Brexit: la proposta “è equa e dev’essere sostenuta dal Parlamento europeo”. Il piano svelato da Tusk tocca quattro grandi aree tematiche: immigrazione, “governance” dell’economia, sovranità nazionale e competitività. Il premier britannico David Cameron, che l’anno scorso è stato rieletto promettendo di sottoporre a referendum l’uscita di Londra dalla UE, ora sembra convinto di fare campagna per la permanenza: “Se fossi fuori dall’Europa e mi chiedessero di entrarvi in forza di questa bozza, direi di sì”.
F.M.R.
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