“E’ da irresponsabili dire sì a questa candidatura”. Con queste parole Virginia Raggi, ha comunicato in conferenza stampa, il primo faccia a faccia con i giornalisti a tre mesi dal suo insediamento in Campidoglio, la decisione a che Roma non rientri nella rosa delle città candidate ad ospitare i giochi mondiali nel 2024.
“Ci piace lo sport – ha detto la sindaca – ci piacciono le Olimpiadi ma non ci piacciono le olimpiadi del mattone, stiamo ancora pagando i debiti delle Olimpiadi del ’60”. “Ci ricordiamo bene come sono andati i mondiali di nuoto. Siamo pieni di impianti inutilizzabili. Per noi non possono essere questo le Olimpiadi. Assolutamente no. Sono solo un grande affari per le lobby dei costruttori”, ha aggiunto il primo cittadino sottolineando anche che “la nostra posizione non è isolata. Boston, Amburgo e Madrid hanno espresso una posizione contraria”, proprio perché questi “grandissimi eventi non convengono e non sono sostenibili per le città”, ma “portano solo ulteriori debiti”.
La Raggi difende il suo NO “chiaro già in campagna elettorale”, crede di non aver “mai tentennato sulle Olimpiadi”. Lo ha affermato nel corso della conferenza stampa al termine dell”incontro mancato con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, proprio sulla candidatura di Roma per il 2024.
Ma la realtà dei fatti, comprovata da tanto di registrazioni video, smentisce la coerenza vantata dalla prima cittadina di Roma Capitale che prima del ballottaggio non solo non ha detto di essere contraria ma aveva annunciato un referendum consultivo per conoscere il parere dei romani sulle Olimpiadi 2024. Lo aveva detto durante un confronto con Roberto Giachetti, in diretta su Sky Tg24. Era il 16 giugno di quest’anno.
Tra l’altro qualche tempo prima , il principale sostenitore della sindaca pentastellata, aveva detto in un’intervista alla trasmissione ‘Otto e mezzo’ su La7 (14 dicembre 2015) che se il Movimento avesse vinto si sarebbe speso per portare le Olimpiadi a Roma.
Dunque, il No deciso è per evitare gli sprechi, “uscire dalle logiche dei grandissimi eventi che portano grandissimi debiti”.
Per il collega Alessandro Di Battista, questa decisione fa capire che “a Roma è cambiata la musica” e “chi ha spolpato la città” deve farsene una ragione. Sulla sua pagina Facebook il deputato M5S denuncia “le pressioni che ha subìto Virginia, insieme alla sua giunta e a tutti i consiglieri comunali” da parte di “palazzinari senza scrupoli, presidenti del CONI in attesa di rielezione e giornali di proprietà di Caltagirone”. Ma Virginia, dice ancora Di Battista, ha saputo resistere stoicamente “il M5S ha resistito ad un sistema che per 30 anni ha pensato esclusivamente al cemento e ad indebitarci, quindi a controllarci”.
“Malagò e Montezemolo – prosegue – prima di parlare di richiesta di risarcimento danni abbiano il coraggio di spiegare a tutti gli italiani come hanno sprecato centinaia e centinaia di milioni di euro per Italia ’90 e per i mondiali di nuoto. Se non lo fanno abbiano il pudore di tacere”.
Non ci sta il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a vedere andata in fumo la possibilità di far concorrere nuovamente la Capitale ad una prossima olimpiade. Saltato anche per un ritardo dell’esponente M5s l’incontro propedeutico alla conferenza stampa, Malagò così risponde alla Raggi: ‘E’ solo un discorso di principio, era tutto scritto. Meritavamo più rispetto, ora andiamo avanti. Il Comune si assuma le responsabilità, gireremo il danno erariale su chi dice no”. Quanto invece ai debiti contratti e rimasti insoluti, relativi ai giochi del 1960, il presidente del Coni fa sapere di avere interpellato Silvia Scozzese, commissario per il debito di Roma: “Le ho chiesto se è vero che Roma ha debiti per 2 mld da addebitare ai giochi di Roma 1960. Lei mi ha mandato una mail, che consegno agli atti, e scoprirete – dichiara in conferenza stampa – che quella è una falsità assoluta. Si tratta di debiti commerciali, espropri per alcune case del villaggio olimpico per poche centinaia di migliaia di euro. Questa è demagogia, populismo”.
Al Comitato Promotore Roma 2024 il NO categorico fa molto male e una lunga nota spiega punto per punto i motivi del grande dispiacere: “Ci dispiace per quel miliardo e 700 milioni di dollari che avrebbe risollevato Roma, aiutato le periferie e recuperato campi e strutture sportive abbandonate al degrado…. Ci dispiace che Roma perda la straordinaria e planetaria occasione di diventare capitale dello sport nel mondo con le Olimpiadi e capitale della Chiesa con il Giubileo del 2025…..Ci dispiace per quelle 200mila persone che preparando la città ai Giochi 2024 avrebbero potuto trovare una occupazione”.
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