“Sbarco degli immigrati? Solo se prenderanno la via dell’Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo”. Lo dice questa mattina il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Finisce intanto all’attenzione della Corte europea dei diritti dell’uomo la vicenda Sea Watch. Il governo depositerà una memoria difensiva sostenendo che la giurisdizione appartiene, appunto, all’Olanda.
Mentre è guerra dichiarata tra i partiti sulla questione migranti – il Pd, come annunciato ieri al termine della visita sulla nave Sea Watch, ha presentato “un esposto alla Procura di Siracusa” contro il governo per la gestione dei migranti – anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, rappresentante dell’altra forza del governo giallo-verde, precisa che sulla nave Sea Watch, “non c’è una bandiera italiana, ma olandese”. Contemporaneamente, all’Italia va riconosciuto il merito di avere “salvato il maggior numero di vite umane in questi anni, ma è finita l’epoca dei Renzi e dei Gentiloni. E’ ovvio che noi apriremmo un nostro porto come fosse un corridoio umanitario per farli sbarcare, ma immediatamente dopo mandarli in Olanda”, ha detto ancora Toninelli, a Mattino cinque, richiamando ad “una Europa solidale che si assume le proprie responsabilità”.
Sul tavolo del governo c’è anche la questione della Diciotti, la nave con 177 migranti a bordo bloccata nel Mediterraneo per diversi giorni, prima che il Viminale desse il via libera a un primo sbarco nel porto di Catania dei minori non accompagnati. Solo nella notte tra il 25 e il 26 agosto tutti i migranti hanno ricevuto il via libera per lo sbarco. Il tribunale dei ministri di Catania ha richiesto l’autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Adesso la palla sul caso Diciotti passa al Senato (Salvini è un senatore) che dovrà esprimersi sull’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno.
E Matteo questa mattina dalle pagine del Corriere della Sera rivendica le sue scelte nel caso Diciotti e sostiene che il processo a suo carico non va fatto, avendo agito nell’interesse pubblico: la decisione sulla nave respinta da Malta e attraccata in Sicilia è stata presa “nell’interesse pubblico”, per questo “va negata l’autorizzazione ai giudici” -scrive il vicepremier – “La mia vicenda giudiziaria è strettamente legata all’attività di Ministro dell’ Interno e alla ferma volontà di mantenere gli impegni della campagna elettorale”, evidenzia Salvini. “Sono convinto di aver agito sempre nell’interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato. Rifarei tutto. E non mollo”.
Cambia linea invece il Movimento Cinque Stelle: “Le cose son cambiate in queste ultime ore’, sostiene Carelli e il sottosegretario Di Stefano sottolinea che il processo sarebbe contro tutto il governo, quindi anche ‘contro Di Maio”. La chiave di lettura dei piddini è la decisione maturata dai 5Stelle di salvare Matteo Salvini per non fare affondate il governo.
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