Angelino Alfano è stato nominato per acclamazione segretario del partito al Consiglio nazionale del PdL. Inzia la fase due del partito. Prossime tappe il rimpasto nel governo con la sostituzione del Guardasigilli ed il nodo della giustizia con il dl intercettazioni messo in calendario per questo mese. Berlusconi: “E’ la persona giusta, mai menzognero”. ”Non è un atto di debolezza confessare in pubblico l’emozione, ed io sono molto molto, molto emozionato”. Queste le prime parole del neosegretario del Pdl Angelino Alfano, che mostra un manifestino elettorale, dove il Guardasigilli ha una fluente capigliatura, del 1994.
“Me lo ha portato stamattina mio papà – dice con la voce rotta dalla commozione – ed è il santino della mia prima campagna elettorale, ero un ragazzo di 23 anni appena laureato a Milano, che era ritornato in Sicilia e lì voleva impegnarsi per amore di quella terra”. “Tra i nostri valori c’è la vita. Siamo laici e cattolici ma tutti noi crediamo che qualcuno possa dare e togliere la vita, ma quel qualcuno non è il Parlamento. Berlusconi rivincerà. Non abbiamo bisogni di lasciti ed eredità. Costruiremo tutti insieme un grande partito, la prospettiva è quella del Ppe. La nostra – conitnua – è una sfida importante: riportare a votarci il popolo dei moderati italiani, che non se ne è andato a sinistra, è lì in attesa che noi diamo loro nuove buone ragioni per votarci. Due anni sono tanti, ma dovremo chiedere quel voto con orgoglio vincendo i pregiudizi, consapevoli delle nostre ragioni e dei loro torti, nel solco del Ppe. Se lo faremo rivinceremo le elezioni”.“Il nostro è un progetto serio di grande area – aggiunge – che aggreghi moderati italiani alternativi alla sinistra e propongo una grande costituente popolare con chi è disponibile a camminare su questa strada e per questo progetto. Ora verranno fatte subito interviste ad esponenti del centro politico per chiedere qual è la loro risposta, ma noi non attendiamo risposte nel pomeriggio, questo é un processo politico importante e non un telequiz, non abbiamo bisogno di una decina di voti, abbiamo già avuto tante fiducie. Dobbiamo fare un partito serio”. Da subito, perché “l’idea di una grande costituente popolare non vuol dire che intanto non ci organizziamo”. “Presidente – ha detto rivolto a Silvio Berlusconi – lei ha sempre detto che il Pdl è un partito monarchico e anarchico. Ebbene, lei si è annoiato a fare il monarca, gli altri non si sono annoiati a fare gli anarchici”, ha detto con una battuta, sottolineando d’ora in poi la necessità di “creare un meccanismo semplice semplice di regole e sanzioni”. “Non è possibile – ha concluso – che uno cui non piace il candidato sindaco del Pdl si fa una lista ‘Coca cola’ e si candida da solo. Se vuole farlo, poi continua fuori dal Pdl”. “Sono convinto di avere servito bene le istituzioni con onore e con decoro. Ma ora per restituire” un pari impegno “al partito, sceglierò di dimettermi da ministro non appena il codice antimafia e la semplificazione dei riti saranno approvati”. “Scenderò senza rimpianti – ha concluso – dalla scaletta del volo di Stato per riprendere il cammino con voi su treni, macchine, autobus”. “Gli organizzatori del Pdl hanno previsto da statuto una votazione che prevede i due terzi” dei consensi, “ma io da presidente e fondatore del partito vi propongo l’elezione di Alfano con questo applauso” a “suffragio generale”. Così il premier, Silvio Berlusconi, – chiamando vicino a sé il ministro della Giustizia – ha chiesto ai consiglieri del Pdl di investire Alfano nuovo segretario del partito evitando “burocrazie interne”.
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