L’inchiesta sulle presunte tangenti per gli appalti Anas ha fatto oggi diverse vittime. In un blitz della Guardia di Finanza che all’alba di oggi ha impegnato 300 dei suoi uomini, a Roma e in tutt’Italia, nell’ambito dell’operazione denominata la “Dama nera”, sono stati arrestati 5 dirigenti, 3 imprenditori, un avvocato e l’ex sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri.
I reati contestati a vari titolo nelle 10 ordinanze di custodia cautelare vanno dall’associazione per delinquere, alla corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri di ufficio, dall’induzione indebita a dare o promettere utilità al voto di scambio. Il gip ha disposto inoltre un sequestro per equivalente nei confronti di tutti i dipendenti pubblici per 200 mila euro. La Guardia di finanza ha seguito questa mattina una novantina di perquisizioni in Lazio, Calabria, Puglia, Campania, Sicilia, Friuli, Toscana, Umbria, Piemonte, Veneto e Abruzzo.
Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta degli elementi acquisiti nel corso delle investigazioni esperite dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma.
I destinatari delle ordinanze sono: Antonella Accroianò. Oreste De Grossi, Sergio Lagrotteria, Giovanni Parlato, Antonino Ferrante, Eugenio Battaglia, Concetto Bosco Logiudice, Francesco Costanzo, Giuliano Vidoni e l’ex sottosegretario Luigi Meduri.
Meduri, 73 anni, reggino, è un politico di lunghissimo corso. Laureato in giurisprudenza, giornalista pubblicista, è stato funzionario dello Stato prima e della Regione poi. Militante della Democrazia Cristiana, nel 1975 fu eletto consigliere comunale a Reggio Calabria, carica mantenuta fino al 1990, ricoprendo in diverse fasi l’incarico di assessore comunale alla Pubblica Istruzione ed alla Cultura.
Nel 1990 il grande salto alla Regione, con l’elezione in Consiglio regionale per la Democrazia Cristiana. Poi l’ingresso in giunta, come assessore regionale con deleghe al Lavoro, alla Formazione professionale ed alla Pubblica Istruzione. Numerosi gli incarichi amministrativi ricoperti nel partito dello scudo crociato. Dopo il dissolvimento della Balena bianca, aderì al Partito Popolare Italiano. Nelle elezioni regionali del 1995 fu nuovamente Consigliere regionale per poi essere eletto segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Il 22 gennaio del 1999 divenne Presidente della Regione Calabria, a seguito di un ‘ribaltone’ che determinà la sostituzione della maggioranza di centrodestra, fino ad allora guidata dal forzista Giuseppe Nisticò, e l’elezione di un nuovo governo regionale di centrosinistra, presieduto da Meduri e sostenuto dai partiti dell’Ulivo.
In occasione delle elezioni regionali del 2000 risultoò nuovamente eletto Consigliere regionale, carica lasciata nel 2001, quando fu eletto nelle liste dell’Ulivo alla Camera dei deputati, nel collegio uninominale di Locri (Rc). Ritentò la scalata al parlamento nel 2006, questa volta al Senato, con la Margherita ma non fu eletto, riuscendo ciononostante a ottenere il ruolo di sottosegretario alle Infrastrutture, nel secondo governo gidato da Romano Prodi, aderendo successivamente al Partito Democratico. Rimase in carica fino al 2008.
“Stiamo valutando con Eurostat” la possibilità di un’uscita di Anas dal perimetro della Pubblica Amministrazione. Lo ha detto il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, titolare del dicastero che vigila sulla società controllata dal Tesoro. “Di sicuro Anas avrà autonomia di risorse”.
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