L’aggiornamento del programma di stabilita’ italiano, che punta al pareggio di bilancio entro il 2014, indica che ”vanno ancora specificati per il periodo 2013-2014 ulteriori interventi per un importo cumulato pari circa al 2,3% del Pil”. Lo rileva la Banca centrale europea nel suo bollettino mensile.
Nel documento la Bce, passando in rassegna i programmi di stabilita’ dei Paesi dell’euro, rileva che ”in molti casi i piani non sono del tutto convincenti”, anche perche’ ”l’evoluzione del risanamento presentata nella maggior parte dei programmi non trova sufficiente riscontro in misure concrete, soprattutto dopo il 2011”. Anche per la Spagna la Bce nota che ”le riduzioni di spesa programmate devono ancora essere specificate nel dettaglio. Negli ultimi tre mesi i premi di rendimento decennali ”si sono notevolmente ampliati” per Grecia, Irlanda e Portogallo”. E ”anche le tensioni nei mercati del debito sovrano di Belgio, Italia e Spagna si sono riflesse in questo periodo nelle oscillazioni relativamente ampie dei differenziali con i titoli tedeschi”. Per il mercato e’ scattato il conto alla rovescia per il default della Grecia: il premier Papandreou, travolto dalla protesta di piazza – ieri Atene e’ diventata un campo di battaglia – contro il nuovo programma di austerity, ha parlato per la prima volta di possibili dimissioni e in serata ha annunciato un rimpasto di governo e un voto di fiducia per oggi. Mentre le Borse vanno giu’, l’Europa cerca di superare le divisioni e trovare un accordo sul salvataggio bis di Atene.
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