Borsellino: scarcerati gli autori della strage di via D’Amelio

Tornano a casa , per decisione della Corte d’Appello di Catania, gli autori della strage di via D’Amelio, che il 19 luglio del 1992 costò la vita al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta.

Cinque degli otto condannati all’ergastolo in via definitiva: Cosimo Vernengo, Giuseppe Urso, Gaetano Murana, Giuseppe La Mattina e Natale Gambino sono stati già scarcerati; presto potrà lasciare il carcere anche l’ex pentito Vincenzo Scarantino, accusato di avere depistato le indagini, mentre per un altro condannato, Salvatore Profeta, ci sarà qualche ritardo causa un cavillo legato ad altra precedente condanna. Degli otto solo uno resterà in carcere a causa di un’altra pena da scontare.

Ieri intanto, proprio la Corte d’ Appello di Catania ha dichiarato inammissibile” l’ istanza di revisione del processo avanzata la settimana scorsa dalla Procura di Caltanissetta a seguito delle dichiarazioni rilasciate ai magistrati nisseni dal pentito Gaspare Spatuzza. Per la Corte la revisione è inammissibile, ma la sospensione dell’esecuzione della pena è sacrosanta.

La verità sulla strage di Palermo, dunque, sembra ancora lontana.

Se fu ” depistaggio o clamoroso errore giudiziario”, come sostiene da tempo il Procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, al momento resta un mistero.

L’ unica amara certezza rimane quella che per gli autori dell’attentato che comandando a distanza con una Fiat 126 imbottita con 100 chili di tritolo cancellarono in un attimo il giudice Borsellino e cinque dei suoi valorosi agenti di scorta (uno rimase gravemente ferito), si spalancano le porte verso la libertà. Sono infatti innocenti, secondo la ‘verità’ di un uomo che si è autoaccusato di aver agito in quell’occasione per conto terzi: Gaspare Spatuzza, il collaboratore di giustizia che ha riscritto la storia delle stragi di mafia siciliane.