Aveva solo 27 anni. Due album all’attivo (“Frank” del 2003 e “Back in Black” del 2006) e un successo planetario. Fatale -pare- un cocktail di alcol e farmaci.
Se ne è andata sabato pomeriggio, nel suo appartamento di Camden Square, Amy Winehouse, una delle più intense interpreti degli ultimi dieci anni. Nel salutarla, con grande tristezza, e nel ricordarla come tale, rifiutiamo ogni retorica, ogni speculazione e ogni intrusione nella vita di una donna e di una cantante che fin dal primo momento ci ha mostrato, e mai disgiunte, una straordinaria sensibilità artistica e un’altrettanto evidente fragilità. Ciao Amy! We only said goodbye with words.
Riccardo Ruggenini
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