Terra di contrasti, un misto di marine e montagne, con case e paesi immersi in un paesaggio che racconta storie antichissime. Splendidi i maestosi resti della civiltà greca, i ricordi classici, le rocche feudali, le torri costiere che rammentano le scorrerie saracene. Il Cilento è una regione montuosa che si protende come una penisola tra i golfi di Salerno e di Policastro, una continua scoperta di bellezze naturali: dai possenti ulivi centenari, ai boschi di lecci e faggi, agli arenili lunghi chilometri, al suo mare cristallino. Ed ancora canneti, anfratti, cale, porticcioli, grotte, ma anche molti castelli e torri di guardia.
Marina di Camerota
Questo territorio ospita il secondo Parco Nazionale in quanto ad estensione, il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, uno straordinario scrigno di bellezze ambientali e naturalistiche che ricopre la maggior parte del territorio salernitano di sud ovest. da dove e’ facile raggiungere sia i siti archeologici di Paestum e Velia sia le spiagge di Marina di Camerota e Palinuro. Il Parco si estende su oltre 180.000 ettari, Dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1998, comprende ben ottanta comuni.
Caratteristica è la sua estrema varietà del paesaggio, con numerosi centri vallivi, borghetti collinari di poche centinaia di abitanti e zone praticamente selvagge, in cui predominano i boschi e si possono osservare fenomeni carsici notevoli. La flora comprende circa 1.800 specie autoctone tra le quali spicca la primula di Palinuro, scelta a simbolo del parco stesso. Anche la fauna è piuttosto varia: tra le presenze più importanti troviamo la lepre, la volpe, la martora, la lontra, il lupo, rapaci come il falco pellegrino, il corvo imperiale e l’aquila reale, rettili e anfibi e una ricca fauna acquatica. Inoltre vi sono numerose grotte e cavità atte ad essere usate come rifugio, risalenti a circa mezzo milione di anni fa.
Uno splendido territorio , che offre infinite declinazioni all’insegna di un’esperienza di viaggio indimenticabile e in cui il rapporto con i luoghi è davvero a misura d’uomo. Un luogo che ricorda l’entroterra della Provenza, quello dei famosi villages perchés, “arrampicati” sui contrafforti delle montagne. Anche nel Cilento troviamo le stesse splendide immagini che inquadrano seducenti borghi arroccati sulle catene montuose che culminano nella vetta del Cervati (mt. 1899), considerato il top della Campania che, già dall’autunno, si ricopre di neve che rimane spesso fino a primavera inoltrata. Da Auletta, conosciuto per il ricamo, la lavorazione dei vimini, la produzione del rafano ed il Castello Marchesale, a Buccino paese medioevale nel cui sottosuolo troviamo il Parco Archeologico Urbano dell’antica Volcei, città romana fondata intorno al VII° secolo a.C. Ed ancora, Caselle in Pittari, la cui torre medioevale domina il nucleo antico del paese, che ospita una necropoli, un vasto insediamento di origine lucana risalente al V° secolo a.C, e la Grotta di San Michele, al cui interno, insieme a un altare votivo, troviamo l’inghiottitoio del fiume Bussento arricchito da tredici sorgenti. Arroccato in cima alla ripida rupe di San Nicola, ecco Felitto, con le sue case in pietra, le stradine sormontate da archi e importanti tracce di antiche fortificazioni, che guarda dall’alto le Gole del Calore (oggi protette da un’oasi del WWF), una delle maggiori eccellenze naturalistiche dell’Italia meridionale. La fama di Pertosa, un delizioso borgo di origine medioevale, è legata alle Grotte dell’Angelo, un affascinante complesso ipogeo molto apprezzato. Qui si trova anche il famoso carciofo bianco di Pertosa, ricercato per la sua delicatezza, al punto che si può consumare anche crudo. Immerso in un verdeggiante contesto vicino al Passo della Sentinella, che mette in comunicazione il Vallo di Diano con la valle del Calore, il paese di San Rufo, risale al XIII° secolo e della sua storia conserva diversi palazzi, chiese e i ruderi del castello. Nell’immediato entroterra del vasto promontorio di Punta degli Infreschi, tra il Monte Bulgheria e la pittoresca frazione marina di Scario, le case del borgo di San Giovanni a Piro si addensano intorno alla Chiesa Matrice fra vicoli lastricati e angoli caratteristici che richiamano atmosfere d’altri tempi.
Che dire degli abitanti ? Cordiali, sinceri e compiaciuti solo per il fatto che tu sia giunto lì, e chieda di conoscere le storie, i percorsi, le ricerche che stanno a monte delle eccellenze gastronomiche che si trovano solo in queste strutture agrituristiche, le uniche degne di portare questo nome, da altri spesso contrabbandato per coprire un appiattimento globalizzato del modo di fare turismo. Normalmente è difficile trovarli. Non hanno cartelli indicatori o insegne pubblicitarie al neon. A questi autentici interpreti della cultura dell’accoglienza cilentana, non interessa il turista alla ricerca di una stanza per la notte, per nulla interessato a ciò che sta dietro ad una scelta di qualità, di un’etica dell’accoglienza e di un amore sconfinato per ciò che rappresenta l’autentico DNA di un territorio. Preferiscono di gran lunga il viaggiatore consapevole di ciò che ha scoperto e che lo ha intrigato navigando sul web, di ciò che gli hanno raccontato gli amici che, come lui, amano i luoghi dove si consuma solo ciò che viene prodotto in azienda, o che scaturisce da una ricerca delle ricette del passato. Nel cuore del Cilento, il piacere di sedere insieme allo stesso tavolo è la componente primaria del gusto dei piatti e delle ricette che vengono proposti. Si mangia insieme e si scopre come questi profumi e questi sapori sono giunti fino a noi. La polenta di maracucciata, ad esempio, derivata da un legume (il maracuoccio, appunto) pressoché introvabile, ad eccezione di alcuni campi delle prime propaggini montuose di Camerota, unico posto al mondo dove cresce ancora. O la ricotta di capra rigorosamente allevata in azienda, le bacche di gelso appena colte, le alici “umbuttonate” con uovo, formaggio, pomodoro, prezzemolo o infine le marmellate dei frutti locali, incluso il fico d’india. Che dire dell’arte del fusillo di Felitto, con l’impasto fatto con sette uova per chilo di farina? Arrotolata intorno ai classici ferretti, la pasta diviene un fusillo su cui viene versato il sugo di carciofi ed asparagi, o del più tradizionale ragù di carne.
Non dimentichiamo poi che il Cilento è la terra dove è nata la famosa Dieta Mediterranea, infatti fu lo scienziato americano Ancel Keys, autore dell’opera Eat well and stay well, the Mediterranean way, che notò una bassissima incidenza di malattie coronariche negli abitanti del Cilento, nonostante l’elevato consumo di olio d’oliva.
A riprova delle sue teorie Keys continuò a vivere nel Cilento per oltre 40 anni, arrivando al secolo di vita!
Antonella Fiorito
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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