La Cassazione ha accolto il ricorso della Procura di Bologna contro la concessione della detenzione domiciliare in favore di Anna Maria Franzoni, la “mamma di Cogne”.
La Franzoni, condannata in via definitiva nel 2008 a 16 anni di reclusione per l’omicidio del figlio Samuele il 3 gennaio 2002 a Cogne, e detenuta nel carcere bolognese della Dozza, era stata ammessa al lavoro esterno dal Tribunale di sorveglianza di Bologna, già il 24 giugno 2014. Contro questa decisione però aveva presentato ricorso in Cassazione la Procura del capoluogo emiliano.
La decisione è stata presa dalla Prima sezione penale della Cassazione presieduta da Renato Cortese. Nei mesi scorsi, invece, il sostituto Procuratore generale della Suprema corte Francesco Salzano aveva dato parere favorevole alla concessione dei domiciliari alla Franzoni e aveva chiesto il rigetto del reclamo della magistratura di Bologna. La Franzoni si trova in detenzione domiciliare a Ripoli di Santa Cristina, un paese dell’Appennino emiliano. Dal 2008 era reclusa nel carcere della Dozza dove le era già stato concesso di lavorare all’esterno. Ora il fascicolo torna al riesame della magistratura di sorveglianza. Entro trenta giorni i Supremi giudici depositeranno le motivazioni del loro verdetto.
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