Corea: via libera definitivo per attacco nucleare a Usa

Escalation di provocazioni da parte della Corea del Nord che ha «formalmente»  inviato un comunicato alla Casa Bianca e al Pentagono per informare  di una potenziale azione nucleare: “via libera definitivo per un attacco nucleare ‘spietato’ contro gli USA”.
La notizia è stata ripresa da tutte le agenzie del mondo e ad oggi, nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea.
La Casa Bianca, dopo aver mostrato i muscoli con esercitazioni militari ad ampio raggio, preferisce ora passare attraverso vie diplomatiche con la finalità principe di prevenire un eventuale attacco che avrebbe conseguenze di portata mondiale. La richiesta degli USA alla Corea del Nord è di smettere con le minacce provocatorie indicando l’obbligo al rispetto delle leggi internazionali come unica via da percorrere.
Il Pentagono ha fatto sapere che nelle prossime settimane verranno dispiegati nella base militare di Guam (Giappone) missili del sistema Terminal High Altitude Area Defense (Thaad), per proteggere la base militare da eventuali missili nordcoreani a breve e medio raggio.
Il dipartimento americano della Difesa ha diramato un comunicato dove spiega che le attività militari si limitano ad essere ” mosse precauzionali per rafforzare le nostre postazioni di difesa regionale contro la minaccia di missili balistici nordcoreani”.
Secondo l’intelligenze Sudcoreana, la Corea del Nord per dar corpo alle minacce,  avrebbe trasportato sulla costa orientale missili a medio raggio. Dalle analisi fatte sembrerebbe trattarsi di un vettore Musudan, capace di coprire 4.000 chilometri e quindi di raggiungere la base Usa di Guam. Ma potrebbe anche essere “usato per un test di lancio o per esercitazioni”, ha detto il ministro Kim Kwan-Jin ai parlamentari.
La tensione è altissima tra i due Paesi e potrebbe provocare proprio quello che nessuno sembrava volere. Ma i tempi si fanno sempre più stretti, anche perchè secondo fonti accreditate, la Corea del Nord potrà produrre plutonio nella centrale di Yongbyon entro solo sei mesi.

E.S.