Dalla Groexit all’addio algerino: quando l’Europa si è ristretta

elezione europee 2019

Non è la prima volta che l’Europa si imbatte in una Brexit. Le sue “fratture” però, sono state molto più indolori di quelle che vedono il Regno Unito allontanarsi dall’Unione europea. La storia le ricorda bene. E per ragioni diverse queste hanno contribuito all’aggiornamento delle carte geografiche.

E’ il 1957 quando la Francia scelse di firmare i Trattati di Roma che fondarono la Comunità economica europea. La nazione portava in dote i territori dell’Algeria, che sono rimasti “Europa” fino alla loro indipendenza, nel 1962.

​E’ il 1985 quando la Groenlandia (che ancora oggi fa parte del Regno di Danimarca) decide con un suo referendum la Groexit. Così, pur aderendo alla Comunità europea dal 1973 (insieme a Copenhagen), scompare dalle carte politiche del vecchio continente. E’ pur vero, però, che geologicamente parlando, ha il cuore lontano da Bruxelles, perché si trova in America. La capitale, Nuuk, dista da New York 2.900 km e da Copenhagen 3.530 (la capitale Ue più vicina è Dublino, che in linea d’aria dista poco più di 2.700 km).

La passione europea

Negli anni Sessanta ci provò la Norvegia. La politica firma l’adesione nel 1972 ma un refrendum porta i norvegesi a dire “no”. Ci riprova negli anni Novanta: è a Corfù quando decide di firmare di nuovo. Ma un ennesimo referendum dice “no” nel 1994. Nel 1987 il Marocco chiede formalmente l’adesione ma il Consiglio europeo boccia la sua istanza perché non la considera Europa. Negli anni Novanta la Svizzera prova ad aderire ma un referendum porta gli svizzeri a dire no. Nel 2015 – in piena crisi economica – si tirò indietro l’Islanda.

Ma la politica, da più parti, ha proposto l’adesione di Georgia, Israele e delle isole del Capo Verde.

Tra chi ha aperto i negoziati di adesione, ad ora, ci sono Montenegro e Serbia. Macedonia e Albania, invece, sono candidati. I futuri ad aprire le trattative dovrebbero essere Bosnia ed Erzegovina e Kosovo. Un capitolo a parte merita la Turchia (una storia infinita). Ha iniziato a chiedere l’ingresso nel 1987 e nel 1999 si è trasformato in Paese candidato. Ma nel 2017 la svolta. Per il presidente Tayyip Erdogan, non ce n’è più bisogno.

Giampiero Valenza

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