Dario Fo, 90 anni festeggiati il 24 marzo scorso, se n’è andato per sempre. Nobel per la Letteratura nel 1997 “perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi”, ci ha lasciati proprio nel giorno in cui a Stoccolma si assegna il nuovo Premio.
La sua opera più celebre è ‘Mistero Buffo’: una ‘giullarata’ portata in scena per la prima volta nel 1969, nella quale l’autore recitava in grammelot, ossia un linguaggio teatrale che si rifà alle improvvisazioni giullaresche e che è costituito da suoni che imitano il ritmo e l’intonazione di uno o più idiomi reali con intenti parodici. Nel caso di ‘Mistero Buffo’ si trattava della mescolanza di vari dialetti della Pianura Padana.
Artista straordinario, “Premio Nobel di umanità, generosità e nobiltà d’animo”, come ha scritto su Facebook da deputata M5S Roberta Lombardi , nella sua lunga vita densa di grandi successi ha avuto un solo fortissimo dolore: la separazione dalla sua Franca (Rame, attrice, con la quale mise su la compagnia teatrale Fo-Rame) nel 2013, dopo sessant’anni trascorsi insieme nel privato e nella professione. Commovente il saluto di Fo alla moglie ai funerali: “C’è una regola antica nel teatro. Quando hai concluso non c’è bisogno che tu dica altra parola. Saluta e pensa che quella gente, se tu l’hai accontentata nei sentimenti e nel pensiero ti sarà riconoscente” e un lungo “ciao” urlato al cielo. Dalla loro unione è nato il figlio Jacopo, nel 1955.
Grande sostenitore del Movimento Cinque Stelle, ma da sempre politicamente impegnato – negli anni di piombo come attivista del Soccorso Rosso Militante (insieme alla moglie difese pubblicamente Giovanni Marini, Achille Lollo (entrambi poi condannati: il primo per l’omicidio di Carlo favella, militante del FUAN, organizzazione universitaria di estrema destra, il secondo per il rogo in casa Mattei, a Roma, dove morirono due figli Virgilio e Stefano), Giambattista Lazagna e Pietro Valpreda, come tra gli anni ottanta e novanta difenderà gli ex membri di Lotta Continua accusati dell’omicidio del commisario PS Calabresi: Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, accusati dal “pentito” Leonardo Marino) – dopo un tentativo di concorrere alle comunali milanesi nel 2006 alle primarie dell’Unione vinse però il candidato Bruno Ferrante) e il lancio, lo stesso anno, di una propria lista civica “Uniti per Fo”, che ha ottenuto il 2,12% dei consensi, sufficienti comunque a farlo eleggere consigliere comunale (si dimise comunque ancora prima dell’insediamento del Consiglio) , per le politiche del 2013 Dario Fo ha manifestato il proprio appoggio al M5S di Beppe Grillo, insieme al quale e a Gianroberto Casaleggio, ha scritto anche il libro “Il Grillo canta sempre al tramonto – Dialogo sull’Italia e il Movimento 5 Stelle“(Chiarelettere). Grillo, in seguito ai positivi risultati ottenuti nelle elezioni politiche (le ultime, in Italia), propose l’artista come possibile successore di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica. Ma lo stesso Dario Fo rispose alla chiamata dell’amico dichiarando che “Fare questo lavoro è duro e sarebbe disastroso per i miei interessi fondamentali cui tengo molto: tenere lezioni ai ragazzi, incontrarmi coi giovani, avere rapporti creativi, scrivere, tenere conferenze“.
Oggi, il mondo dei Cinque Stelle, tutto, piange questo “gigante della cultura italiana, guida morale del #M5S.” (Carla Ruocco, deputata) ed esprime profondo cordoglio perché se “la morte di Dario Fo priva il Paese di una grande voce critica, una guida civile e spirituale”, al MoVimento viene a mancare “un punto di riferimento fondamentale, un compagno di viaggio allegro, geniale e profondo” (dichiarazione di tutto il gruppo parlamentare èpentastellato)
“Il 19 febbraio 2013 a Milano ci hai detto #FateloVoi: quello che alla tua generazione non era riuscito. Lo faremo. #CiaoDario”, ha scritto su twitter il deputato Carlo Sibilia.
Alle lacrime del popolo grillino si associa il governatore della Regione Lombardia: “Addio al Sommo Giullare, uomo libero, grande lombardo. Nobel meritato, ha dileggiato il potere restituendo la dignita’ agli oppressi”, ha scrittoe su twitter Roberto Maroni.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy