La polizia egiziana ha agito “con la massima moderazione” per sgomberare i sit-in dei manifestanti pro-Morsi al Cairo. Così la pensa il premier Hazem Blebawi e lo ha dichiarato in un discorso trasmesso dalla televisione di Stato.
Beblawi ha voluto ringraziare le forze dell’ ordine e giustificato il loro intervento di questa mattina all’alba, osservando come “nessuno Stato che si
rispetti avrebbe potuto tollerare” l’ occupazione delle due piazze da parte di migliaia di manifestanti.
Il bilancio ufficiale delle vittime fornito dal Ministero della Sanità egiziano è di 149 morti e 1.403 feriti in tutto il Paese; secondo i Fratelli Musulmani i morti sarebbero oltre duemila e i feriti almeno 10mila.
Il governo egiziano ha inoltre dichiarato lo stato di emergenza, per almeno un mese; nella capitale e in altre undici provincie è stato imposto anche il coprifuoco “fino a nuovo ordine”, entrato in vigore alle 19 ora italiana.
Il blitz di questa mattina nella principale città egiziana, messo in atto dall”esercito che ha usato la forza, blindati e buldozer, per sgomberare i presidi dei sostenitori del deposto presidente Morsi, hanno avuto un bilancio molto pesante, secondo ‘al-Jazira’, con oltre cento morti accertati tra i manifestanti islamisti nella sola tendopoli di piazza Rabaa al-Alawiah al Cairo, la piu’ grande tra le due attaccate all’ alba dalle forze di sicurezza. L’ emittente televisiva ‘ al-Jazira’ lo ha riferito citando fonti sanitarie nell’ ospedale da campo annesso alla struttura.
Le forze di sicurezza egiziane nel corso delle operazioni hanno anche arrestato 150 “uomini armati”. Lo ha riferito il ministero dell’ Interno egiziano, secondo cui la piazza e’ tornata ora sotto il “completo controllo” degli agenti.
“L’ ira dei Fratelli Musulmani contro lo sgombero forzato dei sit-in pro-Mohamed Morsi si scaglia contro i cristiani”. Lo ha reso noto ‘ Asianews’ che, citando padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, scrive che in queste ore gli islamisti hanno attacco sette chiese cattoliche e ben 15
edifici religiosi della Chiesa copto-ortodossa e protestante. Gli assalti si sono verificati al Cairo e nel governatorato di Sohag (Alto Egitto).
Dopo intervento polizia contro sostenitori Morsi, il vicepresidente egiziano e Premio Nobel per la Pace, Mohammed ElBaradei, ha rassegnato le proprie
dimissioni dall’ incarico.