“Dopo i Gufi, insomma, facciamo i conti anche con i Vampiri”. Queste la parole del premier Matteo Renzi che questa mattina in conferenza stampa ha presentato la manovra economica approvata sabato scorso e ora al vaglio dell’Ue. Tra i punti fondamentali della nuova Legge di Bilancio, la lotta all’evasione fiscale in cui rientra anche l’abolizione di Equitalia, la sanità, le pensioni e, ovviamente, la lotta con l’Ue (a colpi di centesimi e di virgole), sull’ammontare del deficit italiano.
“La lotta all’evasione ha raggiunto nel 2015 il record di tutti i tempi con quasi 15 miliardi recuperati: ma lo facciamo senza il modello punitivo del passato che puntava su un sistema vessatorio. Per noi il cittadino va coinvolto prima non stangato subito. Dopo i Gufi, insomma, facciamo i conti anche con i Vampiri” ha affermato il presidente del Consiglio.
“Equitalia era simbolo di approccio vessatorio. La chiudiamo come detto un anno fa. Pagare meno ma pagare tutti” è il tweet di Renzi.
Equitalia. Ciò che s’intende con abolizione in realtà, sarebbe più oppurtuno definirlo un accorpamento, una fusione con l’Agenzia delle Entrate per una gestione “centralizzata” del fisco italiano, incentrato sul miglioramento del rapporto tra Stato e contribuente. No quindi gli “approcci vessatori” come le more e le sanzioni sui pagamenti in ritardo e sì all’sms, dal 7 novembre, come promemoria per chi sta in ritardo. La “rottamazione” di Equitalia è prevista da un decreto fiscale attraverso cui il Governo mira a recuperare 4 miliardi e forse a ridurre l’esorbitante costo dell’evasione che secondo i dati, ammonta a 88 miliardi di euro ogni anno.
“Mi piacerebbe – ha aggiunto Renzi a Radio 105 – trovare qualcuno dell’opposizione che dica ‘io sono contro Renzi ma sull’abolizione di Equitalia sono con lui. Mi si dica sì o no alle singole misure”.
Deficit ed Unione europea. “Prevedo – ha affermato il ministro allo sviluppo Carlo Calenda – la Commissione europea la farà passare, si divertirà a giocare con numeri e singole misure, perché questo fa, ma credo che passerà” ha aggiunto Calenda, riferendosi a quell’aumento del deficit consentito chiesto dall’Italia per far fronte all’emergenza migranti e al post terremoto del 24 agosto.
“Il deficit – ha aggiunto il premier Renzi – è al livello più basso degli ultimi dieci anni, il debito è stabilizzato”.
Sanità. “Mi sembra una buona notizia – ha detto ancora il premier – l’aumento di due miliardi dei fondi per la sanità. Che scritta così sembra una cosa burocratica. Ma vuol dire più soldi per i farmaci oncologici innovativi, cioè più anni di vita per i malati di alcuni tumori. Più soldi per epatite C o per i vaccini. E anche più medici e infermieri giovani. Ma grazie al lavoro di Consip stiamo abbattendo le spese, riducendole ai costi standard e dunque aumentano gli spazi per i servizi”.
Pensioni. L’incontro tra Governo e i sindacati c’è stato il 14 ottobre scorso e nella manovra economica sono stati confermati dettagli e requisiti di accesso all’assegno di anticipo pensionistico (Ape) attraverso il quale il lavoratore potrà andare in pensione prima del tempo, con un costo massimo del 5% annuo. In effetti l’assegno è in realtà un anticipo sulla pensione stessa, da riversare in rate alla banca nei 20 anni successivi. Ma si è alzato il tetto di accesso all’Ape social da 1350 a 1500 euro, come su richiesta dei sindacati.
La quattordicesima sarà estesa a 3,3 milioni di pensionati mentre la no tax area sarà equiparata per tutti a quella dei lavoratori dipendenti (8,215 euro).
“Una parte dei nostri connazionali è stata delusa dalla legge Fornero – ha detto il premier Renzi – perché gli ha impedito di andare in pensione ma è anche vero che una parte non ne vuol sapere. Noi diamo solo la possibilità, senza impattare troppo sui conti, di uscire e magari fare il nonno o la nonna. Noi buttiamo fuori nessuno, chi vuole uscire prima può farlo, mentre diamo più soldi, come giusto, a chi ha pensioni da fame”.
“Purtroppo non siamo riusciti a fare gli 80 euro perché risorse per tutti non c’erano. Però si parla di un aumento per chi ha una pensione bassa, sotto i mille euro, che va dai 30 ai 50 euro mensili, un piccolo passettino in avanti”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.
Nella manovra approvata sabato dal Consiglio dei ministri, confermati anche l’Ecobonus alle imprese che riceveranno agevolazioni del 50% per l’investimento in ristrutturazioni e del 65% in efficienza energetica. Forti agevolazioni anche per le aziende che decideranno di investire, in fase di costruzione, nella messa in sicurezza antisismica (Sismabonus). Per quanto riguarda la scuola, prevista la stabilizzazione di 25mila insegnanti precari.
Per le imprese previste anche altri sgravi fiscali per piani di sviluppo ed innovazione, la riduzione dell’Ires (che passa dal 27,5 al 24%), l’introduzione dell’Iri (sempre al 24%), la riduzione dei contributi per gli autonomi iscritti alla gestione separata Inps (al 26%).
Confermato il bonus baby-sitter (600 euro al mese da richiedere al posto del congedo facoltativo), molto utilizzato nel 2016 tanto che i fondi per quest’anno sono già esauriti, alla conferma del bonus bebè di 960 euro l’anno per i primi tre anni di vita. Si introdurrà anche il ‘buono nido’: un voucher per affrontare il costo della retta degli asili nido pubblici e privati.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
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