Da Lampedusa, passando per Venezia, Napoli e Matera, si arriva agli interni dei salotti iraniani per poi volare verso Palm Beach, in Florida. È il percorso della mostra fotografica che da domani, 28 novembre, fino al 24 gennaio sarà al Museo di Roma in Trastevere. La Fabrica del presente, questo il titolo dell’allestimento, è un racconto multiplo che si muove sui confini dei luoghi e delle cose fornendone un’immagine inedita.
La mostra fotografica è il frutto del lavoro di giovani autori, diversi per formazione e provenienza, sostenuti da Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, e si articola in quattro sezioni.
Lampedusa è una località ormai nota più per la tragica cronaca dei profughi che non per le sue spettacolari bellezze. Calogero Cammaleri ne presenta invece un’identità del tutto particolare che ricerca l’autentica anima di quest’isola e dei suoi abitanti. Un migrante al contrario, era partito da piccolo con i suoi genitori dalla Sicilia per trasferirsi in Germania, ora da adulto sente il bisogno di tornare alla sua terra per riscoprirla e raccontarla per immagini. Ne è nata Lipadusa, una raccolta di scatti che ritraggono impressioni, attimi, suggestioni di vita sull’isola.
Night (E)scapes è un progetto multimediale in cui si fondono fotografia e suoni attraverso la tecnica del motion design. Si tratta di un viaggio attraverso l’Italia fatto di suggestioni in bianco e nero, in cui le immagini di visioni e paesaggi insoliti sono accompagnate da suoni e musica. Prospettive e rumori scandiscono gli scatti che attraversano i paesaggi delle Langhe, nelle caverne scavate per ospitare il vino, di Venezia, in scorci inusuali, di Napoli, nelle catacombe del III secolo, di Craco, nelle vie disabitate da decenni, e di Matera tra i Sassi millenari. Sono cinque brevi video, tutti in bianco e nero, che offrono lo spaccato di un’Italia più misteriosa, talvolta pericolosa, decisamente trasfigurata ma intensa.
Nella sezione proveniente dall’Iran è il soggiorno di casa il vero protagonista delle immagini. In un sistema ideologico che ha imposto il proprio modus vivendi, lo spazio privato del soggiorno di casa è il solo luogo dove sia possibile esprimere la propria libertà proteggendo l’integrità dell’individuo. Iranian Living Room racconta per immagini il modo di esprimersi di questa libertà nascosta. Partendo dalle donne, che nel soggiorno di casa propria possono finalmente scoprirsi senza nascondere la propria bellezza e persino inventarsi una propria posizione professionale, passando per le scene di vita quotidiana condivisa di nascosto in compagnia di un animale domestico, considerato impuro dalla cultura islamica, arrivando ai giovani studenti, che organizzano i propri divertimenti come tutti i loro coetanei occidentali ma protetti e celati al chiuso delle mura di un appartamento privato.
Gli scatti colti a Miracle Village raccontano una storia particolare. Questa piccola comunità ospita oltre 100 sex offenders, persone che hanno commesso un reato a sfondo sessuale minorile. La gamma dei crimini commessi dai residenti varia dagli abusi sessuali a relazioni consensuali tra adolescenti con una differenza di età minima. I sex offenders sono diversi per età, appartenenza sociale ed etnia, e convivono tutti con il peso e le conseguenze di questa etichetta. Sofia Valiente ha scelto le storie di dodici persone, offrendo uno sguardo intimo e discreto sulla loro vita lontana dalla società.
Vania Amitrano
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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