Fnsi: la Rai non si vende né si svende

"La Rai è patrimonio dello Stato e un bene comune che non si vende né si svende". E' dura la replica del segretario della Fnsi, Franco Siddi, alla ventilata ipotesi di privatizzazione della Rai di cui ha parlato il ministro dell' Economia, Fabrizio Saccomanni.

“La Rai è patrimonio dello Stato e un bene comune che non si vende né si svende”. E’ dura la replica del segretario della Fnsi, Franco Siddi, alla ventilata ipotesi di privatizzazione della Rai di cui ha parlato il ministro dell’ Economia, Fabrizio Saccomanni. “La Rai – ha sottolineato Siddi a margine degli Stati generali dell’ informazione a Venezia – rappresenta garanzia del pluralismo dell’ informazione e dell’ identità italiana e non si può svendere così. E’ sorprendente che il ministro dell’ Economia vada in televisione a fare una battuta sulla privatizzazione della Rai creando confusione e deprezzando questo patrimonio. Per ministro dell’ Economia – ha proseguito Siddi – si fa un favore ai concorrenti e così si depaupera l’ azienda”.

Ecco perché, ha aggiunto il segretario dell’ Fnsi, “il presidente Letta ha il dovere di chiarire e l’ Italia non può uscire da questo consesso europeo che ha sancito che i servizi radiotelevisivi pubblici sono essenziali. Bisogna affrontare, invece, il tema della governance e del conflitto di interessi. E’ necessario sottrarre la Rai dal controllo dei partiti, ma venderla o peggio svenderla no. La nostra parola è forte e
chiara”, ha concluso Siddi.
Già nel luglio di quest’anno Fabrizio Saccomanni, attuale titolare del dicastero dell’Economia, in un’intervista a Bloomberg Tv da Mosca, dove si trovava per il G20, aveva dichiarato che “per ridurre il debito pubblico il Tesoro potrebbe decidere di vendere quote di società pubbliche – incluse Eni, Enel e Finmeccanica – o usare gli asset come collaterali”.  Arriviamo più vicino ai giorni nostri ed ecco che sabato scorso,proprio mentre era ospite della trasmissione su Rai tre “Che tempo che fa”, il ministro del Tesoro nell’annunciare che la crisi globale «è finita, ne stiamo uscendo» fa una pubblica ipotesi per il rilancio dell’economia:  riduzione delle tasse, taglio della spesa e vendita delle società pubbliche per abbattere il debito. E per la prima volta nomina la Rai seppure non per la sua totalità.

A Fazio che gli chiedeva se la vendita fosse di una rete o dell’intero gruppo, Saccomanni ha risposto «rimarrebbe la tv pubblica». Il piano di privatizzazioni – ha confermato – arriverà «entro fine anno» e riguarderà «sia proprietà immobiliari dello Stato, ma anche partecipazioni azionarie, che sono ancora numerose. La Rai è una delle società di cui lo Stato è azionista, stiamo guardando ogni possibile soluzione» perché l’obiettivo finale «è dare una mano alla riduzione del debito pubblico».

Oggi arriva il parere del sindacato nazionale dei giornalisti italiani.

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