Doccia fredda per Manuel Valls, l’ex candidato alle primarie del centrosinistra francese che ha provato a traslocare alla corte del neopresidente Emmanuel Macron. En Marche! – il movimento politico fondato da Macron dopo la sua uscita dal partito socialista – non inserirà il nome di Valls nelle sue liste per le prossime elezioni politiche.
“Al momento la richiesta di investitura di Manuel Valls non soddisfa i criteri per l’accettazione da parte di En Marche!”, spiega Jean-Paul Delevoye, l’uomo che Macron ha incaricato di compilare le liste.
Ieri Valls aveva annunciato di volersi “candidare nella maggioranza presidenziale”: “Il partito socialista è morto”, ha sentenziato in un’intervista a RTL. Alle presidenziali Benoît Hamon – l’outsider che lo ha sconfitto a sorpresa alle primarie socialiste – ha ottenuto solo il 6,4%: se il risultato delle politiche fosse lo stesso, il partito storico della sinistra francese si ritroverebbe quinta forza in Parlamento (alle ultime elezioni era la prima).
Intanto, in vista delle prossime elezioni, i partiti di sinistra provano a fare quadrato. Il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, chiede “unità” per “non concedere i pieni poteri a Macron”. In un’intervista pubblicata su BFM-TV, Mélenchon fa “gli auguri” al presidente, ma promette di “combatterlo implacabilmente”.
Anche a destra arrivano le prime conseguenze del ballottaggio. Marion Maréchal-Le Pen – la deputata più giovane di Francia, nei ranghi del Front National di sua zia Marine Le Pen e di suo nonno Jean-Marie Le Pen – ha annunciato di volersi ritirare dalla vita politica.
La scelta non è definitiva – “Ho l’amore per il Paese incatenato al cuore”, commenta la diretta interessata, “mai potrei restare indifferente alle sofferenze dei miei connazionali”. Ma ora, all’indomani della sconfitta di sua zia nel ballottaggio per l’Eliseo, è troppo forte il desiderio di “cambiare vita”.
Dietro la scelta, motivi personali: il desiderio di passare più tempo accanto alla figlia Olympe, che ha due anni e mezzo. Ma c’è anche la lotta interna al FN: contro la linea “presentabile” di Marine e del suo numero 2, Florian Philippot, protesta da tempo l’ala intransigente ispirata a suo nonno, di cui lei stessa fa parte.
Quella di Marion è stata “una diserzione nel pieno della battaglia politica”, ha commentato Le Pen senior.
Le elezioni politiche in Francia si terranno il prossimo 11 giugno. I ballottaggi sono in programma una settimana dopo, domenica 18 giugno.
F.M.R.
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