Ieri è arrivata la notizia della rottura di Google e Huawei, con la volontà del primo di sospendere ogni attività portata avanti con il colosso tecnologico cinese, all’avanguardia nella realizzazione delle reti di nuova generazione 5G. L’annuncio è seguito alla decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che, nel quadro della guerra commerciale che contrappone Cina e Usa, ha vietato ai gruppi di telecomunicazioni statunitensi di negoziare con compagnie straniere ritenute «a rischio» per la sicurezza nazionale. Una misura che ha come obiettivo Huawei, sospettato di spionaggio a favore di Pechino.
La notizia ha colpito gli utenti di tutto il mondo in quanto il sistema operativo Android, utilizzato dalla maggior parte degli smartphone in circolazione – Huawei, il secondo produttore di smartphone più importante al mondo (dietro la coreana Samsung), ha milioni di clienti nel mondo: tanto per avere un’idea, la quota di mercato europea sfiorerebbe ormai secondo Canalys il 25% della torta degli smartphone – , è sviluppato proprio da Google. Cosa accadrà adesso per tutti gli utilizzatori di smartphone Huawei? Nel breve periodo sembra che non debbano esserci problemi di alcun tipo. Tuttavia, se Google dovesse chiudere davvero le porte a Huawei, quest’ultima potrebbe continuare ad usare la versione open source di Android (il codice sorgente è libero ed utilizzabile da chiunque) ma perderebbe tutte le applicazioni di proprietà della casa di Mountain View come il popolare negozio di app Play Store, Gmail, YouTube, Google Maps, il sistema di pagamenti Google Pay etc etc.
Il profilo Twitter ufficiale di Huawei Italia ha ritwittato un post dell’account del sistema operativo Android dove si legge: «Riguardo alle domande degli utenti di Huawei sulle nostre azioni per conformarci alle recenti richieste del governo degli Stati Uniti: vi assicuriamo che siamo conformi a tutte le prescrizioni degli Stati Uniti e che i servizi come Google Play e Google Play Protect continueranno a funzionare sul vostro esistente Dispositivo Huawei».
Stando alle posizioni ufficiali, comunque, il panico al momento sembrerebbe scongiurato. La mossa decisa da Google di revocare la licenza per l’uso di Androi dal colosso cinese non dovrebbe comportare problemi per i dispositivi già venduti e quelli in stock, pronti alla consegna. Non sarà, insomma, retroattiva. Per ora, dunque, Google Play – il negozio delle applicazioni da quasi 4 milioni di programmini disponibili, dunque tutto il tran tran di download e aggiornamenti – e il sistema di sicurezza Google Play Protect, la suite completa di servizi anti-malware integrati in Android e nello stesso negozio che protegge ogni giorno due miliardi di dispositivi, continueranno a funzionare.
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