Ad alcuni è sembrata una bella mossa, quella del presidente Giuseppe Conte che ieri, all’ora del tg serale, ha annunciato il via libera alla Tav Torino-Lione. Un tentativo, in extremis, di sfilare a Salvini l’occasione di un colpo di mano per far cadere il governo.
A qualcun altro è sembrato invece il “gioco delle tre carte”. Giorgia Meloni, intervenendo a ’24 Mattino’ su Radio24, ha osservato che se il presidente del Consiglio dice che”a decidere deve essere il Parlamento, visto che in Parlamento c’è tendenzialmente una maggioranza favorevole al Tav, il movimento Cinque stelle può salvare la faccia dicendo che ha votato contro”. “Insomma è sempre il solito gioco di comunicazione che fa il M5S, che in queste ore cerca di non creare fibrillazioni perché c’è ancora una possibilità di andare a votare – aggiunge la leader di Fratelli d’Italia -. Questa ipotesi non li appassiona: sanno bene che se il Governo non dovesse tenere, le elezioni immediate sarebbero la strada e non gli converrebbero”.
Ma il dibattito non si esaurisce con una ipotetica votazione dei grillini alle due Camere. In agguato ci sono i fondamentalisti che si battono da decenni (il movimento No Tav è sorto negli anni ’90) perché quest’opera non si realizzi. E avvertono il premier Conte: “Si creerà un problema di ordine pubblico e perderà voti e rispetto”, annunciando un” corteo con migliaia di partecipanti verso il cantiere di Chiomonte” per sabato prossimo.
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