Inghilterra: comitato parlamentare contro la fuga di cervelli

Istituire un comitato parlamentare per fare luce sulla fuga dei cervelli. Fortunatamente non stiamo parlando del Belpaese, ma dell'Inghilterra

Istituire un comitato parlamentare per fare luce sulla fuga dei cervelli.
Fortunatamente non stiamo parlando del Belpaese. Vi immaginate l’ennesima commissione parlamentare, stipendiata dai contribuenti, che indaga sul mancato meccanismo meritocratico i cui colpevoli sono seduti sugli scranni di Montecitorio?
Avviene in Inghilterra. Il senatore Nick de Bois, conservatore, ha riunito un gruppo di deputati, conservatori a loro volta, per cercare la causa di questo fenomeno che reca danni d’immagine nel mondo ed è sempre più controproducente a livello economico. L’Istat di Sua Maestà, ha registrato quasi 2milioni di britannici “fuggiti” all’estero fra il 2001 e il 2011, la metà di loro laureata di età media tra i 22 e 44 anni.

fuga cervelli
Paesi di destinazione: Nuova Zelanda, Sud Africa, Australia e Canada. Ma anche Stati Uniti, Francia e Spagna. L’Italia non è citata.
“Troppo spesso parliamo di immigrati e del rischio a essi legato- scrive il giornale conservatore Daily- ma troppo spesso ci dimentichiamo del problema degli emigrati, la cui partenza crea danni economici al nostro Paese”.
Il senatore de Bois afferma: “Dobbiamo chiederci perché il sistema britannico non riesca a trattenere queste persone intelligenti e talentuose. E dovremmo anche ridurre le tasse, perché è stato provato che un eccessivo prelievo fiscale fa scappare la gente”.
Quel che è certo è che i flussi migratori sono in forte crescita, facilitati dalla concorrenza nei trasporti e dalla facilità di comunicare in tempo reale da un angolo all’altro del pianeta.
Trasferirsi con una laurea valida e il portafogli pieno (ma anche solo quello), grazie alla vendita, a esempio, di un bene immobile al centro di una grande città europea, per trasferirsi in un’economia nascente, è decisamente l’affare del secolo.
E.S.

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