Da qui a due mesi, uomini e donne potranno pregare insieme davanti al Kotel (Muro di cinta), conosciuto dagli occidentali come Muro del Pianto, a Gerusalemme. Con 15 sì e 5 no, il governo israeliano ha approvato la proposta del premier Netanyahu per la costruzione di una piattaforma comune di preghiera di 900 metri quadrati. La costruzione si estenderà nella parte sud del Muro Occidentale, si andrà ad aggiungere ma non sostituirà le due zone già esistenti, una maschile e una femminile, che resteranno separate sia tra di loro sia dalla nuova zona, ma l’ingresso al Muro sarà comune per tutti.
“Le Donne del Muro” e la battaglia delle tre T. La piattaforma è in realtà parte di una battaglia più grande, iniziata nel 1988 da Anat Hoffman, che ha costituito un gruppo per dare la possibilità alle donne di presentarsi davanti al Muro recitando la Torah ad alta voce, indossando il Tallit (lo scialle di preghiera) e portando con loro i Tefillin (Tefillah, legare, connettersi), cioè due piccoli astucci quadrati che gli ebrei portano in mano secondo la tradizione: “Questo sarà un segno sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti uscire dall’Egitto » (Esodo 13:16)
Il gruppo delle “Donne del Muro” è formato da ebree riformate, per lo più americane che non risiedono in patria ma s’inserisce in una lotta per una riforma interna delle leggi del rabbinato ufficiale, guidata da Gilad Kariv, direttore esecutivo del Movimento Riformato. Il gruppo ha firmato un accordo con la Fondazione che gestisce il Muro.
La reazione degli ortodossi. Per chi definisce la decisione del governo israeliano un atto rivoluzionario, c’è anche chi, e sono numerosi, gridano allo scandalo. Tra questi ultimi, lo stesso rabbino capo del Kotel Shmuel Rabinowitz, il responsabile dell’Agricoltura Uri Ariel, del Focolare Nazionale ebraico e di Zeev Elkin, responsabile dell’Immigrazione.
Particolarmente duro Shmuel Rabinowitz: “Ci vorranno anni prima che i danni e i sacrilegi causati da queste scatenate possano essere emendati”.
Il Muro occidentale sorge da due Templi, uno costruito da Re Salomone nel X secolo a.C e distrutto da Nabucodosonor nel 586 a.C e il secondo Tempio, terminato nel 515 e restaurato da Giuda Maccabeo nel 164 a.C.
Dopo il 1967, cioè la guerra dei 6 giorni, gli israeliani si riappropriarono dell’Area sacra, alla quale era loro negato l’accesso dopo la prima guerra arabo israeliana.
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