Sergio Pirozzi, ‘scaricato’ come scrive oggi qualche giornale anche dalla Lega di Salvini , l’unico partito della coalizione di centro destra che lo sosteneva, potrebbe ritirare la sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio. Forse. Basterebbe, però, che in cambio gli si prospettasse un ruolo nel calcio nazionale.
“L’unico posto su cui potrei pensarci é quello di commissario tecnico della nazionale di calcio”,
ha dichiarato il sindaco di Amatrice che corre, per il governatorato della sua regione, in solitudine, con la sua lista civica di centrodestra contrassegnata da un scarpone per il governatorato della sua regione.
“L’unica persona per la quale farei un passo indietro volentieri è Giorgia Meloni”,
ha specificato Pirozzi all’indomani del vertice di Arcore tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, sulla possibilità di farsi da parte in favore di una candidatura condivisa del centrodestra. Tra i candidati del centrodestra ‘papabili’ resta il nome del senatore di Fi Maurizio Gasparri, ma in tal caso Pirozzi non sarebbe disponibile a farsi da parte: “No, lo farei solo nel caso di Giorgia Meloni, che è un leader nazionale”.
E se in cambio del ritiro dalla corsa alla Regione Lazio gli venisse offerta una candidatura in Parlamento? Su questo il sindaco con la passione del calcio risponde con una battuta:
“L’unico posto sul quale ci potrei pensare è quello di commissario tecnico della nazionale”
In ogni caso Sergio Pirozzi, che presentando la sua candidatura ha illustrato la sua ricetta per sanare la sanità del Lazio, non manca di continuare ad evidenziare gli errori di quello che definisce il “metodo Zingaretti”. A meno di due mesi dalle elezioni regionali, infatti, in merito alla riassegnazione dell’appalto per la ristorazione ospedaliera sottolinea che “è giusto garantire i servizi negli ospedali, ma bandire una gara da 266 milioni di euro sulla ristorazione a pochi giorni dalla fine del mandato, per dei servizi che non sono in scadenza immediata è sbagliato. Il metodo di Zingaretti è un metodo sbagliato, che non è mai stato e non sarà mai il mio”, ha precisato.
Precisazione ovviamente non gradita dalla Regione: “Le norme nazionali per la centralizzazione degli acquisti e la spending review prevedono – correttamente – che le gare siano programmate con ampio anticipo e realizzate per impedire il fenomeno delle proroghe contrattuali, che impediscono agli ospedali di migliorare la qualità dei servizi e di risparmiare fondi pubblici. Questo sta facendo la Regione Lazio, che infatti è stabilmente accreditata dal Mef tra le migliori centrali d’acquisto italiane. Un successo di cui potrà giovarsi anche la prossima legislatura regionale”, ha comunicato in una nota.
A.B.
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