L’ambasciata italiana in Libia ha temporaneamente chiuso le porte, visto il peggioramento delle condizioni di sicurezza dopo la conquista da parte dell’Isis di Sirte e la prossima capitolazione anche della città di Misurata. E’ quindi iniziato il rientro di una parte degli italiani ivi residenti che hanno deciso di lasciare il Paese. La nave è salpata sotto la scorta della Marina Militare e la sorveglianza aerea di un Predator dell’Aeronautica. Dovrebbe fare scalo a Malta per rifornirsi di carburante, quindi proseguire per approdare al porto di Augusta, in Sicilia. Già dal primo febbraio scorso il sito www.viaggiaresicuri.it aveva ribadito l’invito ai connazionali a non recarsi in Libia o a lasciare il Paese. L’avviso era stato pubblicato dopo l’attacco terrorista del 27 gennaio all’Hotel Corinthia di Tripoli, in cui erano rimaste uccise numerose persone, inclusi sei stranieri.
Il governo italiano entra ufficialmente nella lista dei nemici dello Stato islamico, che ha definito il ministro degli esteri Paolo Gentiloni “ministro dell’Italia crociata”. Lo si apprende dal radiogiornale ufficiale dell’Isis, diffuso dall’emittente al Bayan da Mosul nel nord dell’Iraq. L’edizione mattutina del giornale-radio di al Bayan, l’emittente che trasmette dalla capitale dell’Isis in Iraq, afferma che Gentiloni, “ministro degli esteri dell’Italia crociata”, “dopo l’avanzata dei mujahidin in Libia ha detto che l’Italia è pronta a unirsi alla forza guidata dalle Nazioni atee per combattere lo Stato islamico”. Per “Nazioni atee” si intende le Nazioni Unite: le due espressioni in arabo sono molto simili.
Non si fermano intanto gli sbarchi dalla Libia da dove continuano a partire barconi carichi di migranti: solo oggi, 12 segnalati a sud di Lampedusa, a 100 miglia dalla costa, hanno avuto bisogno dei nostri soccorsi che vengono coordinati dalla centrale operativa della Guardia costiera. A Pozzallo, in provincia di Ragusa, dei circa 1000 ne sono sbarcati 280 soccorsi nel Canale di Sicilia. Tra loro un giovane centroafricano che per costringerlo a salire sul gommone diretto in Italia sarebbe stato ferito dai trafficanti libici a colpi di arma da fuoco.
Infine, sempre nella giornata di oggi, uomini armati su un barchino hanno minacciato una motovedetta della Guardia Costiera italiana che stava soccorrendo un’imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli. Gli uomini armati hanno intimato agli italiani di lasciare loro l’imbarcazione dopo il trasbordo dei migranti. E così è avvenuto. Il fatto, a quanto si apprende, è avvenuto tra le 15 e le 16 di questo pomeriggio. La motovedetta della Guardia Costiera, una volta terminato il soccorso dei migranti, ha lasciato in mare l’imbarcazione usata dagli scafisti, che è finita quindi nelle mani degli uomini armati a bordo del barchino. Probabilmente, verrà usata per nuovi viaggi verso l’Italia. Il personale della Guardia Costiera a bordo delle motovedette che fanno operazioni di ricerca e soccorso nel canale di Sicilia non è armato.
Intanto è bufera su Matteo Salvini che su questi disperati che preferiscono affrontare una sorte molto incerta pur di allontanarsi da un paese di fatto spaccato in due, di cui una, la più pericolosa, quella che sta conquistando presidi ha giurato fedeltà al “califfo” Abu Bakr al Baghdad, avanza dubbi fino a chiedersi se “sono davvero tutti pacifici gli immigrati che arrivano in Italia”, si chiede l’esponente lumbard. L’emergenza clandestini nasconde per l’esponente della Lega due diversi ordini di problemi: da una parte l’invasione, dall’altra la sicurezza nazionale. Se il 2014 è stato l’anno col peggior bilancio in termini di sbarchi, il 2015 rischia di fare anche peggio. Tra le centinaia di extracomunitari che affollano i barconi c’è poi il pericolo di infiltrazioni jihadiste. “Se avessi un uomo da impiegare, non lo manderei ai confini con la Russia ma in Libia o meglio ancora in Siria e nel califfato”, spiega Salvini dando dei “cretini” ai vertici della Nato per aver schierato 5mila uomini ai confini con la Russia. Meglio, infatti, un’operazione militare contro l’Isis. “Questi ci hanno dichiarato guerra – continua Salvini – se arrivano a ritenere pericoloso il ministro Gentiloni vuol dire che è gente pericolosa veramente e vanno bloccati sul nascere”.
Ma la grave situazione di un Mediterraneo, ormai fuori controllo, allarma anche il ministro Maurizio Lupi: “Nella tragedia dei migranti e dell’azione di soccorso della nostra Guardia Costiera oggi è successo un fatto allarmante, che segna un ulteriore salto di qualità” degli scafisti. E’ “indispensabile un intervento delle istituzioni internazionali in Libia”. Così il ministro delle Infrastrutture sull’attacco alla motovedetta al largo di Tripoli.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy