“Il ricco vuole tutto e subito. Io so bene come ragiona chi ha molti soldi: non vuole prati né musei ma lusso, servizi impeccabili e tanta movida”. Queste le parole con cui l’imprenditore Flavio Briatore aveva gelato una parte della platea dell’incontro ‘Prospettive a Mezzogiorno’ a Otranto, in Puglia, lo scorso 19 settembre.
Il proprietario del Twiga e del Billionaire non le mandava certo a dire. Eppure, sembra che tra le varie voci in difesa della Regione Puglia se ne sia alzata una che sovrasta un po’ tutte le altre e che non può essere certo tacciata di non sapere di cosa si sta parlando. Stiamo parlando di Lonely Planet, niente di meno che la guida più conosciuta ed utilizzata del mondo. Eh già, perchè, sorpresa sorpresa, tra le dieci metropoli da visitare spunta Lecce, capoluogo di quella provincia pugliese così indietro ed incapace, secondo Briatore, di attirare turismo d’elitè e dove l’imprenditore sta investendo per un’estate a cinque stelle, sull’esempio di Forte dei Marmi e Porto Cervo.
Cosa rende Lecce imperdibile per i viaggiatori, secondo Lonely Planet? I vicoli storici e le chiese barocche ma anche il vino e il cibo, come la puccia, forma di pane di 20-30 centimetri tipiche della Puglia centromeridionale e che si possono arricchire da olive nere oppure di ricotta forte e semi di pomodoro. Ed ancora l’Anfiteatro Romano, il Palazzo del Seggio, Piazza Sant’Oronzo e la Basilica di Santa Croce, questa città è un diamante incastonato nella splendida cornice del Salento. E contribuiscono a fare di questa città un gioiello per i turisti e per chi ci abita anche i Musei storici l’antica Biblioteca Innocenziana e l’Archivio Storico Diocesano. E poi, Piazza del Duomo, le Due Torri, il Teatro Romano.
Ma a bilanciare l’aspetto storico-artistico è presente quello relativo al meraviglioso paesaggio naturale, a cominciare ovviamente dal mare.
Insomma, in controtendenza rispetto ai giudizi chi dava la regione per spacciata, Lecce finisce nell’elenco delle mete più ambite accanto a città che invece hanno fatto del turismo dorato il loro marchio di fabbrica, come Abu Dhabi, ma anche a Charleston, Cork, Cuenca, Istanbul, Kyoto, Sarajevo, Singapore e Vancouver. Oltre che nella stessa lista dove staziona anche Instabul, in Turchia, capitale Europea della Cultura nel 2010.
P.M.
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