“La disgregazione dell’euro porterà alla disgregazione dell’Europa”. Lo ha ribadito la cancelliera Angela Merkel oggi a Berlino. La leader tedesca ha anche consigliato ai membri della sua coalizione di governo di “pesare molto attentamente le parole per non innervosire i mercati” dell’eurozona.
La Commissione Ue non chiede alla Grecia nuove misure di austerità, ma “il pieno rispetto degli impegni già concordati”: è quanto ribadito dal portavoce del commissario Ue agli affari economici Olli Rehn, alla vigilia di una conference call tra la troika (Ue, Fmi e Bce) e il ministro greco delle finanze. “Non chiediamo niente di più, niente di meno di quanto è già sul tavolo”, ha detto Amadeu Altafaj. “Il ruolo della troika è di valutare trimestralmente la piena implementazione delle misure e se la Grecia è sui binari giusti”, ha ricordato il portavoce. “Oggi c’è una conference call molto importante per stabilire il passo successivo”. Atene sta aspettando di ricevere la sesta tranche del primo prestito (8 miliardi di euro) di cui ha assoluto bisogno per evitare il crack. All’Ecofin a Wroclaw, il commissario Rehn si é augurato che “se le condizioni richieste saranno rispettate” sarà possibile consegnare questa rata alla Grecia entro il mese di settembre. La conference call si terrà tra Bruxelles, Francoforte, Washington ed Atene. Dal verdetto dipenderà la decisione dei capi missione della troika di ritornare in Grecia per completare la loro valutazione. “L’obiettivo è di valutare il pieno rispetto degli obiettivi concordati”, ha ribadito il portavoce. La Grecia ha bisogno di adottare misure aggiuntive per portare la riduzione del deficit ad un livello sostenibile. Lo ha detto il rappresentante permanente del Fondo monetario internazionale ad Atene, Bob Traa, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg. “Saranno necessarie misure supplementari per ridurre il deficit” greco, ha detto Traa mettendo in guardia il governo greco contro l’applicazione di “tasse sempre più elevate”. “Le tasse potranno essere ridotte” per rilanciare l’attività economica, ha aggiunto, ma “dopo la riforma del sistema fiscale”. Non c’é dubbio che la sfida immediata sia nel settore fiscale, ha aggiunto l’esponente del Fmi, sottolineando che i memorandum non sono “scritti sulla pietra” e ci sono nuove sfide che arrivano ogni giorno.
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