Il giornalista e uomo d’affari Luigi Bisignani e’ stato arrestato dalla polizia giudiziaria su ordine della procura di Napoli per favoreggiamento e rivelazione di notizie coperte da segreto. All’indagato, nell’ambito stando alle intercettazioni, “protezione giudiziaria” vera o presunta, nonche’ informazioni sulle indagini che riguardavano i suoi intelocutori, per lo piu’ imprenditori e finanzieri.
Le notizie riservate che si sarebbe procurato, in pratica, le utilizzava per avanzare “indebite pretese e indebite richieste”. Dalle conversazioni, secondo quanto si e’ appreso, emergerebbero perfino episodi di ricettazione di Rolex da lui compiuti. Bisignani sarebbe accusato di favoreggiamento e rivelazione di notizie coperte da segreto.Indagato per concussione anche Alfonso Papa, parlamentare Pdl, nell’ambito dell’inchiesta napoletana del P4 che oggi ha portato all’arresto del consulente aziendale Bisignani. Nei suoi confronti il Gip Giordano, accogliendo la richiesta dei pm Woodcock e Piscitelli, starebbe per inoltrare una richiesta alla Camera. Lo scorso primo aprile la procura di Napoli aveva disposto perquisizioni a carico del suocero di Papa, Agostino Roda’, 76 anni, che gestirebbe i rapporti del deputato con ambienti imprenditoriali. Papa, dicono gli inquirenti, avrebbe una disponibilita’ d’uso di immobili anomala e di una Ferrari acquistata da un altro indagato, un consulente immobiliare romano. Il collegamento tra il parlamentare e il consulente finanziario Luigi Bisignani e’ nell’indagine su una commercialista napoletana, Stefania Tucci (successivamente arrestata). L’ex magistrato avrebbe acquisito e rivelato l’esistenza dell’indagine a suo carico. Altre richieste di misure cautelari avanzate dai pm sono state respinte dal gip. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Napoli, nei confronti del deputato Pdl Alfonso Papa e’ arrivata – secondo quanto si e’ appreso – alla Camera. La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, presieduta da Pierluigi Castagnetti, potrebbe iniziare ad occuparsene da mercoledi’ della prossima settimana. Oltre a Bisignani e Papa, destinatari di un provvedimento restrittivo, ci sono altri due indagati in questa tranche dell’inchiesta sulla cosiddetta P4. Si tratta di un sottoufficiale dei carabinieri, E.L.M., ora all’estero, e di G.N., un poliziotto in servizio in commissariato di un quartiere a Nord-Est di Napoli. La P4, nell’ipotesi dei magistrati inquirenti, Francesco Curcio e Henry John Woodcoock, sarebbe un sistema informativo parallelo, creato allo scopo di avere notizie riservate su appalti e nomine, usando ogni strumento per ottenere quello che si vuole, dai dossier preconfezionati ai ricatti, anche attraverso organi costituzionali. Quello di appalti pilotati e’ la parte piu’ delicata sulla quale i sostituti procuratori napoletani, coordinati dal procuratore aggiunto, Francesco Greco, stanno lavorando. Alla base una attivita’ frenetica di dossieraggio clandestino. L’obiettivo della loggia segreta, secondo l’accusa, e’ proprio questo. Le ordinanze emesse oggi sono l’epilogo della lunga attivita’ di indagine e dell’ascolto di testimoni eccellenti. La ‘cricca’ agiva sostanzialmente in due modi: da un lato, acquisendo in ambienti giudiziari napoletani informazioni riservate e secretate relative a delicati procedimenti penali in corso e, dall’altro, notizie riguardanti dati sensibili e personali su esponenti di vertice delle istituzioni ed alte cariche dello Stato. Informazioni e notizie che sarebbero state gestite ed utilizzate in modo “illecito” con lo scopo ultimo di ottenere “indebiti vantaggi ed utilita’”.
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