“Quattro etti d’amore, grazie”. Il nuovo romanzo di Chiara Gamberale

Al supermercato si fa anche la lista dell’amore, della vita… E’ quello che ironicamente ci suggeriscono Tea ed Erica, le due protagoniste del nuovo romanzo, firmato Chiara Gamberale.  “Quattro etti d’ amore, grazie”, pubblicato da Mondadori, in cui la realtà quotidiana, si fonde , si confonde e gioca con l’irriverenza dell’immaginazione; o ancora del dolce, del salato, del pepe della vita. Al supermercato tutto questo si può comprare. Nel carrello della spesa, di queste due donne perfettamente sconosciute, ma così attratte reciprocamente, troverete  un “chilo di patate” accanto   ad uno di “illusioni”;  il gusto tutto culinario di “mezzo chilo di penne rigate”, condite da un buon sano “barattolo di fiducia”. Due profili di donne completamente agli antipodi, ma che tra uno scaffale e l’altro, negli spazi vuoti lasciati da confezioni e pacchetti,  si scrutano, si spiano, si rubano i pensieri, fino a sognare una vita che non è la loro. Erica, il suo identikit è quello di una donna tutto fare: donna in carriera, ha un buon posto in banca, madre di famiglia, un marito che l’adora e per non farsi mancare nulla trova il tempo anche di fare la spesa. Eppure c è qualcosa che non va, non quadra nella sua vita già fin troppo “inquadrata”.  Ma non la pensa così Tea per la quale la “Signora Cunningham” (così ribattezzata da lei stessa),  può godersi  la pace, la stabilità che invece manca proprio a quest’ultima: “Signora Cunningham, che giri per il supermercato, dammi oggi il tuo amore quotidiano. Amen”. In questa battuta, simpatica e decisamente tenera, si comprende la venerazione di Tea, per alcuni lati del carattere di questa Erica, donna apparentemente perfetta.  Tea, infatti, è  tutt’altra “pasta”, è  una donna di spettacolo, la protagonista di una  della serie Cult della tv  “Testa o Cuore”; ha un marito affascinante e manipolatore e compra sempre  yogurt light. Erika invidia questa  “leggerezza”, questa libertà, quello che si pensa possa appartenere ad una “specie” di celebrità.  Il loro contemplarsi e proiettare una sull’ altra i propri sogni mostra in fondo l’ insoddisfazione che vivono e soprattutto
la loro continua ricerca d’ amore, tra fughe, tradimenti e appagamenti. Tra petti di pollo e insalate verdi che scorrono sui tappetini gommati  della cassa del supermercato, senza saperlo, le due donne diventano l’una il mito dell’altra.

Azzeccatissimo lo spazio scenico del romanzo: un supermercato dove in genere si trova quello che serve e dove appena raggiunto l’obiettivo già si guarda altrove. Nello stile narrativo fuori dagli schemi, dove ogni capitolo si apre con una lista di cibi e bevande in una sorta di ricerca degli ” ingredienti necessari per fare la spesa e impastare le pagine”, la Gamberale, autrice e conduttrice di spazi radiofonici, in modo delicato e ironico arriva al nocciolo della questione. E lo sintetizza nella domanda della cassiera che vede tutti i giorni scorrere tutta quella mercanzia mentre la cassa somma cifre stratosferiche: ”Serve davvero tutta questa roba, alla gente che passa di qui?”. Una semplice riflessione che portata sulla lista delle necessità umane, da quelle semplici a quelle irrealizzabili, vale a chiedersi se sollevato quel velo di superficialità e abitudine che regola le nostre esistenze siamo in grado dare il giusto peso a ciò che siamo, a ciò che abbiamo e anche a quello che ci manca. Alla fine la richiesta di “Quattro etti d’amore, grazie!”, arriverà spontanea. Potete crederci.

F.C.