Raggi ai giornalisti: “Mi fate pena…”

Non c’è stalker né ex brigatista che si sia messo alle sue calcagna. Semplici giornalisti, più d’uno, che aspettano con pazienza, ore ed ore, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, sotto casa. Sembra che qualcuno di questi abbia osato seguirla mentre lei era in altre faccende affaccendata ed abbia potuto rubare l’immagine di una donna prestata alle istituzioni di giorno, con il sacchetto della spesa in mano alla sera, o mentre scuote dal balcone della propria abitazione il tappeto della stanza del figlio (ma si può fare?).

Fatto sta, da qualche giorno Virginia usufruisce di una ‘scorta’ che sorveglia la sua incolumità. Una scorta assegnata dalla Questura, sulla quale il Codacons chiede lumi: “Vogliamo capire la reale motivazione alla base della decisione di porre sotto protezione il sindaco”, chiede il presidente Carlo Rienzi, e per conoscere i dettagli della vicenda ha presentato oggi stesso al Ministero dell’Interno istanza d’accesso, ai sensi della legge 241/90, onde visionare le motivazioni dell’assegnazione di tale scorta.

La sindaca questa mattina, esasperata più per i noti fatti che non le permettono non dico di emanare un provvedimento per la città, ma neanche di poter completare la giunta comunale (forse domani), che per la presenza degli ‘alieni’ sotto casa (ah, ecco, a chi pensava il mago Otelma quando ha dichiarato che la Raggi è ostacolata dagli alieni: ai giornalisti!), ha postato su Fb il suo

buongiorno a quei poveri giornalisti che aspettano ore e ore sotto casa mia… Cosa vi hanno ordinato di ‘catturare’ oggi? Un dito nel naso, i capelli fuori posto, mio figlio che magari fa i capricci per dire che sino una madre snaturata? Mi fate un po’ pena a dir la verità: tutta la vostra vita passata ad aspettare che qualcuno ‘inciampi’…Forse siamo già al giornalismo 3.0? Ad ogni modo, se faccio presto, oggi butterò l’immondizia: state pronti! Sia mai sbagli bidone, potete vincere il Pulitzer!”.

Poi, perché la partita fosse pari, uscendo di casa ha filmato i poveretti, che l’attendevano ancora, pubblicando il video col seguente commento:

La trasparenza è anche questa: che le persone sappiano come fate vivere non tanto me, ma mio figlio (che non ha alcuna responsabilità in questa follia che state creando)”.

Brutto attacco ad una categoria, quella dei giornalisti, che certamente non gode della stima del Cinque Stelle, ma che è composta da tanti bravi, volenterosi e preparati giovani che ‘si fanno il mazzo’tutto il giorno’ (lo ha scritto un giornalista su Fb) per due centesimi (vogliamo esagerare? e allora diciamo che coloro che si occupano di giudiziaria, tanto per fare un esempio, si arricchiscono di ben 200 euro al mese passando in cambio tutte le ‘sante’ giornate tra le aule del Tribunale). I giornalisti non appartengono alla categoria degli intoccabili (tant’è che molti sono costretti a risarcire, di tasca propria, vittime, vere e presunte – a discrezione del giudice – della loro penna). Si possono criticare, ci si può anche discutere, ma bisogna sempre rispettarli. Evidentemente il ruolo di sindaco non lo contempla: talis Ignazio Marino (Pd), talis Virginia Raggi (M5S).

Verrebbe da dire: “Virgì, l’hai voluta la bicicletta? “, con quel che segue. Ma facciamolo più elegantemente, come le parole del presidente dell’ordine dei giornalisti, Enzo Jacopino: “Il sindaco dovrebbe avere consapevolezza che la sua privacy è attenuata. Ed è doverosamente sotto i riflettori. Dall’altra parte, i giornalisti dovrebbero fare informazione, non gossip”, aggiungendo: “Dobbiamo fare i giornalisti, non i militanti. Né pro, ne’ contro”. Giustissimo, soprattutto dopo la figuraccia di avere fatto credere ai lettori dei principali quotidiani, ma anche agli utenti delle tv nazionali, che anche l’Osservatore Romano è critico sull’operato del sindaco di  una “città in stato di abbandono”.  Mentre nella realtà, in seconda pagina con taglio basso il quotidiano della Santa Sede sabato scorso si era limitato a scrivere: ” Il maltempo causa una vittima in Puglia e paralizza Roma”.