Roma, terremoto ai vertici dell’Ama, la municipalizzata per i rifiuti: Si dimettono quattro amministratori su cinque e decade l’intero Cda.Terremoto ai vertici di Ama, l’azienda municipalizzata per i rifiuti di Roma. Quattro dei cinque consiglieri si sono dimessi determinando di conseguenza la decadenza dell’intero CdA. Lo ha annunciato in una nota l’ormai ex consigliere Stefano Commini.
Insieme a lui ha rassegnato le dimissioni la consigliera Teresa Fasoli, di area Pd. Poche ore prima avevano fatto la stessa cosa anche Giuseppe Berti e Gianni De Ritis, entrambi in quota Pdl: il primo uomo di fiducia del capogruppo regionale Luca Gramazio, il secondo vicino all’ex senatore e vice-sindaco Mauro Cutrufo. I due erano approdati nel Cda di Ama durante l’era Alemanno.
L’unico a non avere ancora rassegnato le dimissioni è l’attuale presidente, Piergiorgio Benvenuti, anche lui di area di centrodestra, ma esponente di Fratelli d’Italia.
Commini, entrato nel Cda di Ama in quota Udc, ma di recente portatosi nell’area di Alfio Marchini, è un personaggio di spicco nella capitale. Presidente dei giovani di Confindustria della regione Lazio è anche titolare di un’azienda, la Renovalue, che lavora nel campo dell’energia rinnovabile.
“L’ultima stagione all’Ama – dice Commini – è stata buia e fallimentare, caratterizzata da poca trasparenza, pessime relazioni sindacali e rapporti clientelari. Un groviglio contro il quale ci siamo spesso battuti in splendida solitudine. Quando ho saputo che le mie dimissioni erano determinanti per far decadere il Cda non ho esitato un attimo”.
A fine giugno Commini e De Ritis avevano chiesto almeno due volte la convocazione di un Cda urgente per la costituzione di parte civile nel processo per Parentopoli che vede attualmente imputati otto ex dirigenti Ama, fra cui l’ex ad Franco Panzironi. Ma le posizioni fra i due e Benvenuti erano state anche in quell’occasione del tutto divergenti.