Non decolla il festival di Sanremo. Neanche la terza serata dedicata alla canzone italiana ha raggiunto la soglia dei 9 milioni di spettatori: 8.936.000 con il 34,36% di share, nella prima parte della trasmissione, e 4.017.000 spettatori con il 39,14%, nella seconda parte. Per trovare degli ascolti di una serata di Festival analoghi o peggiori di quelli di ieri sera, da quando esiste l’Auditel (1987) bisogna tornare ai festival del 2004, del 2006 e del 2008. A fronte di una media ponderata di share ottenuta ieri da Fazio e Littizzetto del 34,93%, il festival del 2004 di Simona Ventura e Tony Renis registrò nella terza serata il 29,28% di share, quello del 2006 condotto da Giorgio Panariello il 33,49% e quello di Baudo-Chiambretti del 2008 il 33,20%.
La terza serata della 64esima edizione del Festival della canzone italiana si è aperta con l’omaggio al maestro Claudio Abbado dell’Orchestra del teatro La Fenice di Venezia diretta dal maestro Diego Matheuz che ha eseguito l’ouverture de “Le nozze di Figaro” di Mozart.
Il clou della prima parte della serata arriva dopo l’esibizione della tornata dei primi cinque cantanti, con l’atteso monologo della Littizzetto: l’elogio della bellezza, tema portante e filo conduttore del Festival. In realtà una condanna delle esasperazioni chirurgiche che vengono classificate a volte come bellezza e insieme una critica a tutte le persone vistosamente ‘rifatte’ che vogliono però negarlo. Per la donna la bellezza, dice la partner femminile di Fazio: “sta diventando un’ ossessione, ci facciamo piallare, segare, pur di non perdere colpi. Si diventa come Benjamin Button (la cui storia è stata portata al cinema da Brad Pitt, ndr), che più invecchiava e più appariva ringiovanito. Donne che sembrano più giovani e che dicono che il segreto sta solo in uno ‘ stile di vita sano e qualche integratore’. Ma vaffanculo!”, ha detto Lucianina, per poi scherzare e rivolgendosi al direttore di rai1, Leone, dire che ci voleva proprio. La platea però nel frattempo si è svegliata da quel torpore in cui giaceva e scatta l’applauso a quel ‘vaffa’.
Il discorso sulla ‘falsa’ bellezza serve solo ad introdurre il tema della diversità come ricchezza. Gli esempi vanno da Alex Zanardi alla presentatrice della tv britannica con un solo braccio che conduce programmi per bambini (anche se questo ha scatenato proteste tra i genitori dei piccoli).
Perché le tette grandi rientrano nel concetto di bellezza – si chiede la Litizzetto – e un braccio invece di due no? Perché le deforme volontarie (e cita il caso di una concorrente del ‘Grande fratello’) in tv vanno bene, è normale, se invece ci sta una con un braccio solo no? Cara mamma – incalza – se sai spiegare perché una ha due dirigibili al posto delle tette, allora spiega anche perché una ne ha uno solo (di braccio).
Ma c’è anche la chiamata in correità di Ferrero e Barilla:
Quanto ci vorrà, signor Ferrero perché un bimbo down sia presente nella spot della Nutella? Signor Barilla, quando un bambino down comparirà in uno spot con la famiglia tradizionale?”
Il monologo chiude in crescendo:
Ma se da noi a un ministro di colore tirano le banane e se ai bambini gli facciamo credere che il mondo è quello dei cartoni animati, allora non stupiamoci se poi per strada vede uno sporco e un ubriaco e gli da’ fuoco. I fiammiferi glieli abbiamo dati noi”.
All’esibizione solitaria della Litizzetto fa seguito la performance del ballerino tedesco poliomielitico Dergin Tokmak.
L’ ospite italiano della seconda parte della serata, in omaggio ai 60 anni della televisione, è Renzo Arbore. Graditissima la sua partecipazione, anche se molti telespettatori a quell’ora avevano già abbandonato la loro poltrona davanti alla tv.
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