Scontri a Roma: linea dura di Alemanno

Cortei vietati nel centro di Roma per un mese. E’ la linea dura scelta dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dopo le devastazioni di sabato 15 ottobre il cui bilancio è stato:135 feriti, di cui 105 tra le forze dell’ordine, e danni a privati (auto e abitazioni incendiate, vetrine infrante e negozi saccheggiati) e al patrimonio cittadino.

Alemanno ha utilizzato i suoi poteri di commissario straordinario per l’emergenza traffico per firmare l’ordinanza secondo la quale che si potrà manifestare solo nelle seguenti aree: piazza Bocca della Verità, piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e le sedi istituzionali secondo le prescrizioni della Questura di Roma. E nell’ ordinanza del sindaco di Roma si fa riferimento agli scontri verificatisi sabato scorso, durante la manifestazione degli Indignati, alla luce dei quali si è reso necessario “rivalutare” i regolamenti relativi allo svolgimento delle manifestazioni nel cuore della città.
 “A nessun costo Roma deve rivivere una giornata come il 15 ottobre per colpa dei teppisti – ha spiegato Alemanno –  I violenti non devono avere forme di indulgenza perché solo così li si può colpire”. ” Mi sto confrontando con le altre autorità – ha aggiunto il Sindaco di città teatro della violenza dei black block infiltrati nel corteo degli indignati –  con il ministro degli Interni sulle misure da prendere per difendere Roma da queste manifestazioni- In realtà, la nostra intenzione è quella  di salvaguardare il diritto a manifestare separandolo dalla violenza e dai disagi dei cittadini”.Il provvedimento che entra subito in vigore è destinato però a suscitare polemiche: blocca infatti la manifestazione della Fiom in programma per venerdì 21 ottobre.  Per loro niente corteo per le strade cittadine ma solo un sit in in una piazza tra quelle indicate. E’ un “provvedimento sbagliato e da ritirare”, secondo Susanna Camusso- “Confermiamo la condanna radicale di tutti gli episodi di violenza – ha precisato il segretario Cgil – ma impedire una manifestazione è la strada meno efficace per contrastarli”.