Un contingente di 140 soldati italiani a guida canadese verrà mandato in Lettonia, nei Balcani, a difesa della frontiera esterna della Nato con la Russia a partire dal 2018. Trapelata durante un’intervista a La Stampa del segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, la notizia è stata confermata dalla ministra della Difesa Roberta Pinotti e dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
Quando abbiamo fatto il vertice di Varsavia dove si sono composte le responsabilità che hanno assunto altre nazioni, è stata data anche dall’Italia una disponibilità a fornire una compagnia, con numeri non molto consistenti, all’interno di una organizzazione che prevede il coinvolgimento di moltissime nazioni della Nato. È stato deciso al vertice di Varsavia e noi saremo in Lettonia” ha spiegato la ministra della Difesa.
L’Italia si prepara così a contribuire, seppur in piccola parte, al rafforzamento dell’Alleanza atlantica lungo i suoi confini orientali. Il piano era già stato reso noto da Stoltenberg a Bruxelles a febbraio del 2015, dopo che lo scoppio della crisi ucraina aveva portato la Russia pericolosamente vicina ad un intervento militare nei Balcani. Definito dallo stesso segretario generale il più grande piano di riposizionamento militare in Europa Orientale dai tempi della Guerra Fredda, la notizia non ha tardato a fare il giro del mondo e raccogliere le dure reazioni in Italia e all’Estero.
“La politica della Nato è distruttiva. L’Alleanza è impegnata nella costruzione di nuove linee di divisione in Europa invece che di profonde e solide relazioni di buon vicinato” ha dichiarato all’Ansa la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Se Mosca accusa la Nato di creare ulteriori e nuove divisioni, i principali partiti di opposizione del nostro Paese non si accontentano delle precisazioni date dal Ministero degli Esteri sul carattere ridotto dell’impegno militare italiano.
“Non si può riportare indietro la storia ai tempi della guerra fredda, neanche la Nato. Sinistra Italiana è contraria all’invio di militari italiani in Lettonia. Lo avrà anche deciso il vertice Nato di Varsavia, ma il Parlamento italiano è sovrano ed è quello il luogo dove si compiono queste scelte” ha affermato il capogruppo dei deputati di Si, Arturo Scotto.
In commissione Esteri e Difesa i deputati del M5S denunciano il fatto che una notizia di politica estera così importante si sia saputa per bocca non di un rappresentante del Governo italiano ma della Nato.
Riteniamo inoltre gravissimo che una notizia del genere sia taciuta dal governo Renzi e giunga invece da un rappresentante dell’Alleanza Atlantica (l’intervista a Stoltenberg, ndr). Vediamo che il ministro Pinotti ha pensato bene, solo ora, di specificare che i nostri militari saranno inviati in Lettonia. Ovviamente non basta e ne chiederemo conto in Parlamento”.
Una mossa – aggiungono i grillini – che rischia di esporre il nostro Paese a scenari bellici e ci riporta indietro di trent’anni. Mosca è, a nostro avviso, un partner strategico per il futuro dell’Italia, nonché importante interlocutore per la stabilizzazione di tutto il Medio Oriente.
La protesta in Parlamento si è alzata anche da Elvira Savino, capogruppo di Forza Italia in Commissione Politiche della Ue alla Camera: “Il presidente Berlusconi nel 2002, con gli storici accordi di Pratica di Mare, riconciliò la Nato e la Russia. Adesso invece sembra essere tornata la guerra fredda con militari, anche italiani, schierati in Lettonia per rafforzare i confini orientali dell’Alleanza atlantica”.
Il Governo cerca di placare gli animi e ribadisce che il dialogo tra Italia e Russia rimane sempre prioritario: “Queste decisioni non influiscono minimamente nella linea di dialogo che l’Italia ha sempre proposto e condiviso con la Nato – ha affermato il ministro degli Esteri Gentiloni – Un dialogo che deve andare in parallelo con le rassicurazioni agli alleati che si sentono a rischio”.
Mattarella: Perchè il dialogo con Mosca non cessi serve coesione. “La via del dialogo rimane centrale – si legge nel discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – La convocazione del Consiglio Nato-Russia ha rappresentato un passo nella giusta direzione e ci auguriamo che tale filo non venga spezzato, auspicando che la Russia voglia seriamente collaborare in questa direzione.
“Ma – desidero ribadirlo – presupposto del dialogo sono la compattezza e la solidità dell’Alleanza e per questo l’Italia ha risposto nei fatti all’appello degli Alleati nordici e non ha mai fatto mancare loro la propria concreta vicinanza” ha concluso Mattarella.
P.M.
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