Una ‘figata pazzesca’ o un modo, per dirla con linguaggio dei destinatari, di ‘memare’ la vita di un uomo che per chi crede ha fatto la storia della religione cristiana? In questo caso, allora, si dovrebbe considerare una sorta di insegnamento o una blasfemia? E’ possibile che la vera intenzione di chi ha ideato il videogame “I am Jesus Christ” rimanga esclusivamente nella testa dell’autore. Questo però lo appureremo nel tempo non essendo il gioco ancora disponibile, anche se non è escluso che l’uscita potrebbe coincidere col prossimo Natale.
Ad identificarsi con il Padreterno ci avevamo già provato con romanzi dal pretestuoso titolo “Io sono Dio”. Come quello di Faletti, dove un detective indaga su un uomo che dice di essere dio è in procinto di compiere una vendetta terribile; oppure quello di Sartori che ci propina un dio molto umano, un dio che ha creato e non ricorda perché. Ma quando si accorge che il pianeta è ormai spacciato – a causa di inquinamento, cementificazione, disboscamenti, abbandono di scorie radioattive – dice severo: «Quello che dovevo fare l’ho fatto, non ho nessunissima intenzione di ricominciare tutto da capo solo perché quattro disgraziati si sono divertiti a sfasciare tutto». Un dio, il suo, molto attento alla realtà.
Su Gesù, invece, sono usciti diversi film, un’opera rock del 1971 che ha avuto così tanto successo da essere ancora replicata, e libri di carattere storico-religioso. Oggi l’attenzione al personaggio si arricchisce con un accurato simulatore della sua vita, seguendo la storia del Nuovo Testamento, il videogame permette al giocatore di ‘trasformarsi’ in Gesù. Le caratteristiche del gioco, che sarà disponibile per pc sulla piattaforma Steam, sono illustrate almeno in parte dai trailer diffusi online. Nel video esplicativo, il protagonista del gameplaye incontra un non vedente a cui ridà la vista. Quindi, spazio ad una serie di tappe, tra la moltiplicazione dei pesci e la camminata sulle acque, fino alla crocifissione.
Nel nuovo videogame dal titolo empblematico, “Io sono Gesù Cristo”, il giocatore ha un mondo open da esplorare tra deserti e paesaggi mediorientali, un team da costruire e del quale prendersi cura da buon leader. Non viene sottratto neanche alla necessità di confrontarsi col diavolo tentatore, e -secondo le anticipazioni- per recuperare energie e poteri può ricorrere al battesimo delle persone incontrate. Considererà tutti gli eventi narrati dal momento del battesimo fino alla morte e resurrezione. In mezzo, tutto ciò che viene raccontata nella parte più recente della Bibbia.
Si prenderanno dunque le sembianze di Gesù e si ripercorrerà la sua vita dalla fanciullezza alla presa di coscienza delle proprie potenzialità e responsabilità. Si potranno ripetere i miracoli descritti sulle sacre scritture (ne vengono contati trenta in tutto) come curare non vedenti e si avranno veri e propri superpoteri come quelli di camminare sulle acque, calmare le tempeste e moltiplicare pani e pesci.
Ecco cosa servirà a chi vorrà vestire il panni del Figlio di Dio per un gioco di ruolo virtuale, s’intende. I requisiti sono sistema operativo Windows 10, processore Intel Core i3-2100 o AMD Phenom II X4 965, almeno 4 gb di ram, scheda grafica GeForce GTX 550 Ti o Intel Hd 620, DirectX versione 9.0 e 2 gb di spazio a disposizione su disco fisso. Sarà presentata anche per console e su mobile? Possiamo solo aggiungere che attualmente è “in lavorazione” (sarà edito da PlayWay) e che la sua uscita ormai prossima sta già facendo discutere.
Sono molti gli uomini di Chiesa a storcere il naso e a giudicare blasfema l’idea.Tra questi, anche padre Antonino Mascali, giovane parroco carmelitano della Chiesa Nostra Signora del Carmine di Cagliari, che nel commentare che “si è perso ormai tutto il senso del sacro”, sottolinea amaramente come si stia “passando dal togliere le croci da scuole e uffici pubblici e invocare Gesù o Maria per delle elezioni politiche, al trasformare Gesù in un videogioco che addirittura simula i miracoli”. L’ultima spiaggia per denigrare una fede che si è indebolita, oppure solo l’ultimo punto di contatto tra credo e tecnologia?
A.B.
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