Il Festival dei due mondi inaugura l’ultima settimana di programmazione.Il week-end ha visto ancora in scena alcuni spettacoli dedicati al 150° anniversario dell’unità d’Italia – che segnano in qualche modo il filo conduttore dell’edizione di quest’anno -, oltre al consueto cartellone di eventi, in cui spicca la mini-rassegna cinematografica Senza frontiere, sorta di sguardo trasversale sull’altro fra e in noi (con il patrocinio dell’Unesco e dei ministeri di Affari esteri e Beni culturali).
Per il resto degli spettacoli in programma, Reso omaggio a un’icona del giornalismo italiano, Oriana Fallaci, tentando di riabilitarne un’immagine più attinente a quella figura di donna impegnata in una professione dura, che le vicende dell’ultima fase della sua esistenza hanno contribuito a deformare agli occhi dell’opinione pubblica. Testo e interpretazione di un’appassionata Monica Guerritore. Anouk Aimée con Alberto Moravia ha voluto invece rendere omaggio a una figura della cultura italiana. Il carattere internazionale della sua personalità lo si è tentato di rendere affidando l’interpretazione a un’attrice francese, sebbene la scelta possa risultare discutibile. Corrado Augias ha messo in luce la vena sottilmente patriottica di un Giacomo Leopardi saggista, sconosciuto ai più, in Leopardi e l’Italia, lettura di brani scelti dal Discorso sopra lo stato presente dei costumi degli Italiani e di alcuni componimenti del poeta marchigiano dedicati all’Italia. Musiche originali eseguite in scena da Stefano Albarello e lettura de L’infinito affidata ad Arnoldo Foà Eleonora, ultima notte a Pittsburgh ha narrato le gesta di Eleonora Duse, mettendone in evidenza quella poliedricità che l’ha consegnata alla storia del teatro portandola in giro per il mondo, sulla spinta della grande sete di conoscenza che ha sempre caratterizzato la cifra della sua personalità. Testo di Ghigo de Chiara per l’interpretazione di Anna Maria Guarnieri. Grande successo per Giuliett’ e Romeo – M’engolfi ‘l core, rivisitazione del testo shakespeariano in dialetto perugino. Risultato: molte risate per la storia degli italici amanti nella versione più autentica del grottesco quotidiano.Pier Paolo Pasolini – La realtà ha portato in scena con Claudio Santamaria alcuni brani scelti dell’intellettuale italiano, accompagnati dalle musiche originali di Flavio Emilio Scogna. Non impeccabile la resa recitativa, in un format che, continuamente proposto in questo festival (quello della lettura dei brani accompagnato dalla musica in scena), inizia oltretutto a mostrare la corda – e che forse dovrebbe indurre alla riflessione la direzione artistica -, stante l’abbandono delle scalee del Teatro Romano durante la rappresentazione da parte di molti, con commenti che evocano più la visione coatta de La corazzata Potëmkin che quella dello spettacolo di un festival dalla nobile tradizione. Da segnalare nelle giornate di sabato e domenica anche la XXIII edizione di Spoletoscienza e l’omaggio a Nino Rota affidato al flauto di Andrea Griminelli. Protagonisti in scena gli allievi dell’Accademia Nazionale di arte drammatica “Silvio D’Amico”, presenti a Spoleto per il terzo anno consecutivo con studi e sperimentazioni, nella Maratona Marivaux – La disputa, L′isola degli schiavi, Arlecchino dirozzato dall′amore, esercitazione degli allievi registi del II anno, Simone Antonelli, Giacomo Bisordi e Antonio Ligas. Ingresso libero alle ore 16, 19 e 22 fino ad esaurimento posti con prenotazione obbligatoria (Infoline 333 8721401).
da Teatro.org
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