Le fiamme sono divampate ieri sera, ma nonostante l’intervento dei vigili del fuoco quattro dei cinque capannoni che ospitavano la struttura sono andati completamente in fumo. Ora s’indaga per incendio doloso.
Ieri sera, verso le 21.30 un rogo ha completamente distrutto quattro dei sei capannoni che ospitavano la Città della scienza, uno dei fiori all’occhiello della città partenopea. I vigili del fuoco, giunti sul posto, hanno subito notato che le fiamme avevano ormai già invaso la parte museale del complesso che dà sul litorale napoletano, fatta eccezione per il teatro. Le squadre antincendio hanno lavorato tutta la notte e solo dopo 13 ore sono riusciti a soffocare il rogo che ha incenerito quasi completamente questo progetto così fortemente voluto dalla città di Napoli.
Le fiamme, che hanno distrutto circa 10-12 mila metri quadri della struttura, sono divampate velocemente grazie alla massiccia presenza di legno nel centro scientifico.
Intanto , la magistratura ha posto sotto sequestro l’intera area, e cominciano a farsi largo sospetti e ipotesi che la natura di questo disastro possa essere dolosa . Alcuni testimoni infatti, hanno parlato della presenza di uno o più punti di possibile innesco del rogo. La procura di Napoli ha aperto un’inchiesta e lasciato spazio a ogni ipotesi, sulle quali si potrà indagare solo quando l’incendio sarà completamente arrestato.
Fortunatamente, il disastro non ha provocato alcun ferito o vittima sia per l’orario in cui è scoppiato, sia per il periodo, in quanto tutti i lunedì della stagione invernale il centro resta chiuso al pubblico.
La Città della scienza, una struttura che ospitava un centro congressi, un planetario e permetteva una serie di esperimenti scientifici di dimostrazione per tutti i giovani studenti che la visitavano, è nata dalla perspicacia di Vittorio Silvestrini, presidente della fondazione Idis e ha un’attrattiva di circa 350 mila visitatori l’anno. Realizzato nel quartiere Bagnoli, in via Coroglio, nell’area dell’ex Italsider, e inaugurato nel 2001, in pochi anni, il progetto è riuscito ad accumulare numerosi consensi e fiducia.
Ieri, in pochissimi attimi, è andato perso tutto, o quasi, e ora 160 dipendenti vedono a rischio il proprio futuro lavorativo.
Nel pomeriggio di oggi è in programma la riunione di un’unità di crisi in Prefettura, a Napoli, alla quale parteciperanno rappresentanti della Regione, con gli assessori Trombetti e Miraglia, del Comune, della Prefettura e della Fondazione Idis che gestisce il polo scientifico distrutto. In mattinata il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha sentito al telefono il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e lo stesso Silvestrini per iniziare a valutare le azioni da adottare per salvare il progetto.
La città partenopea vuole in qualche modo risollevarsi subito da questo tragico evento . Già si pensa, infatti, di organizzare un concerto per trovare quanti più fondi possibili da destinare alla riedificazione di questo centro multi attrattivo.
I.V.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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