Disastro naturale nel Montana. A causa di una rottura in un oleodotto della ExxonMobil, mille barili di petrolio si sono riversati nel fiume Yellowstone che sta pian piano cambiando colore. La perdita è stata colmata ma in un giorno ha raggiunto la spaventosa quantità di mille barili, la stessa cifra che si pensava perdesse nel Golfo del Messico lo scorso anno.
Gli ambientalisti sono preoccupati, non si riescono ancora a quantificare i danni. La macchia nera si è allargata pericolosamente per tutta la giornata di domenica nonostante le squadre di pulizia abbiano lavorato incessantemente per tentare di contenere gli effetti. Le cause dell’incidente sono ancora sconosciute anche se, in linea di massima, sono imputabili alle forti precipitazioni dei giorni scorsi. Si parla di catastrofe annunciata. Infatti, già a maggio la condotta era stata bloccata proprio per le abbondanti piogge ma un test effettuato successivamente aveva dato il via libera alla riapertura. La struttura petrolifera ha vent’anni e un’ispezione a dicembre non aveva escluso l’eventualità di qualche problema.
L’incubo è che la macchia, già estesa per un’area di circa dieci miglia intorno a Billings, possa raggiungere velocemente il fiume Missouri, dove lo Yellowstone si riversa. E se per Gary Pruessing, presidente del gigante petrolifero Exxon, non ci sono dati oggettivi che facciano urlare al disastro, gli ambientalisti invitano a diffidare dalle versioni delle compagnie petrolifere. Il disastro ambientale d’Alaska del 1989, il più grande d’America (prima della tragedia del Golfo), è targato proprio Exxon. Non dimentichiamolo.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Do il mio consenso affinché un cookie salvi i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy