Rischia di crollare la diga più alta degli USA. Le autorità hanno ordinato l’evacuazione di oltre 180 mila persone a valle dello sbarramento.
Accade nel nord della California, poco più di 110 km a nord della capitale Sacramento, circa 250 km a nordest di San Francisco. Le piogge e le nevicate delle ultime settimane – arrivate dopo circa quattro anni di siccità continua, che ha prosciugato le risorse idriche dello Stato – hanno messo a dura prova la tenuta della diga di Oroville, una struttura alta più di 230 metri che sbarra il corso del fiume Feather nella contea di Butte.
Le eccezionali precipitazioni hanno alzato a dismisura il livello del lago a monte della diga e costretto le autorità della contea ad aprire le paratoie per evitare che tracimi, fatto che non accadeva da cinquant’anni. Qui i tecnici hanno scoperto un danno allo sforatore, il canale di scarico della diga – una crepa, dovuta con ogni probabilità all’erosione – che potrebbe compromettere la solidità dell’intera struttura. I lavori di riparazione sono iniziati subito, con blocchi di cemento calati da elicotteri per tappare la falla, mentre la diga è stata messa sotto controllo tecnico 24 ore su 24.
Se la diga cedesse, l’inondazione che ne seguirebbe avrebbe conseguenze gravissime: oltre ai centri abitati investiti dall’onda di piena, bisogna pensare anche alle zone agricole della California centrale, che si ritroverebbero all’improvviso senza la loro principale fonte di irrigazione.
Oltretutto, nelle prime ore di stamattina si temeva che la diga potesse crollare da un momento all’altro, il che ha indotto lo sceriffo di Butte a ordinare lo sgombero (precisando per ben tre volte che non si trattava di un’esercitazione) e il governatore Jerry Brown a dichiarare lo stato d’emergenza in tre contee.
Poi il dipartimento per le Risorse idriche della California ha ritirato l’allarme immediato: per ora l’apertura delle paratoie ha alleggerito la pressione sullo sbarramento, e lo sforatore non è più sottoposto al flusso d’acqua delle ultime ore. Ma l’ordine di sgombero resta in vigore, e molti cittadini costretti ad allontanarsi da casa sono ancora imbottigliati sulle strade della California del nord.
Il generale David S. Baldwin, che comanda la Guardia nazionale della California, ha dichiarato di aver messo a disposizione per eventuali soccorsi otto elicotteri e 23 mila soldati. L’ultima mobilitazione del genere, ricorda il generale, risale alle sommosse del 1992.
F.M.R.
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