Ennesima batosta per il Pd che quanto a indagati, dopo l’ultimo arresto ieri, ha raggiunto quota 102. Con l’accusa di turbativa d’asta in relazione alla concessione della gestione di due piscine comunali, è stato emesso dal gip Isabella Ciriaco un ordine di custodia cautelare per il sindaco di Lodi, Simone Uggetti.
Ma ad essere inguaiati non sono soltanto esponenti del Pd: l’esercito dei politici che hanno a che fare con la giustizia continua ad ingrossarsi, come se il tranello, ovvero l’occasione che fa l’uomo ladro, fosse proprio rivestire un incarico che abbia collegamenti con l’attività governativa, più in generale di potere.
La ‘questione morale’ di cui parlava Enrico Berlinguer nel 1981, in un’intervista fatta da Eugenio Scalfari, è ancora attualissima. Già allora, il segretario del Pci denunciava che “i partiti non fanno più politica, i partiti hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia”. Ma Berlinguer andava anche oltre, descrivendo i partiti come “macchine di potere e di clientela” che “gestiscono interessi, i più disparati, i più contraddittori, talvolta anche loschi, comunque senza alcun rapporto con le esigenze e i bisogni umani emergenti, oppure distorcendoli, senza perseguire il bene comune”.
Questa l’idea di un grande esponente politico che nel 1984 moriva improvvisamente e prematuramente, in riferimento ad una situazione parlamentare e di governo che 35 anni fa aveva tutt’altro assetto, che vedeva Dc e Psi che più che governare spadroneggiavano. Cosa è cambiato da allora?
Sono cambiate le sigle, le compagini: è arrivata la seconda Repubblica dopo le Mani Pulite del magistrato Antonio Di Pietro. Ma i partiti, come denunciava allora Berlinguer, erano e continuano ad essere dentro tutte le istituzioni: “gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV e la carta stampata”. Diciamo che si sono sagacemente spartiti il bottino.
Eugenio Scalfari nel 1981 obiettava il fatto che gli italiani sopportassero “o per accettazione o perché non se ne accorgono”. E, in tutto questo tempo, quale riscatto c’è stato da parte loro? Nessuno. Vogliono rimanere come diceva lo stesso leader del Pci “sotto ricatto”, per la serie: chi ha avuto ha avuto ma chi è rimasto all’asciutto ancora spera in qualche regalia o favoritismo, sentendosene privato?
Tanto, esattamente come allora, i partiti continuano ad occupare stato e istituzioni con tutti i privilegi riservati alla ‘casta’.
Ecco perché è ora di rispolverare la questione morale. Questa mattina, a 24 ore dall’arresto del sindaco di Lodi, ci ha pensato Matteo Renzi, in un’intervista ad Rtl, dove ha dichiarato che il problema riguarda “tutti”: “La questione morale c’è dappertutto, c’è qualcuno che ruba, non va bene ma smettiamola di sparare sugli altri. Non c’è destra contro sinistra ma onesti contro ladri“. “Io mi arrabbio perché il mio governo ha aumentato le pene per la corruzione e aumentato la durata della prescrizione sulla corruzione mentre altri hanno votato no”: stoccata del Premier ai Cinque Stelle, che nel 2015 si pronunciarono contro i provvedimenti approvati dalla maggioranza, ma che ieri prontamente sono corsi ai ripari presentando al governo la loro ‘Carta dell’onestà’, il pacchetto di norme anticorruzione messo insieme dal MoVimento.
La corruzione è un’emergenza e va trattata come la mafia negli anni ’90. Per questo mettiamo a disposizione del governo le nostre proposte: le votino prima di perdere del tutto la faccia travolti dagli scandali. Il nostro unico interesse è sconfiggere il cancro della corruzione”, ha afferma il deputato Alessandro Di Battista in conferenza stampa, presentando la nuova proposta.
Una proposta velleitaria perché se nella Prima Repubblica la corruzione era funzionale al sistema partiti, tanto che le tangenti venivano spartite col manuale Cencelli, ora sarà pure diffusa ma è assolutamente sporadica. Della serie, ciascuno per sé.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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