Il tempo stringe e tra 20 anni potrebbe essere troppo tardi: “Due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori”.
A lanciare l’allarme è il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi nel giorno in cui in Polonia, nella città di Katovice, prende il via ufficiale la Conferenza internazionale sul clima Cop24, organizzata dalle Nazioni Unite per fare il punto sui problemi, le sfide e le possibili soluzioni per affrontare il riscaldamento globale. L’incontro è ritenuto cruciale per aggiornare e rendere più concreti gli impegni assunti da quasi tutti i paesi del mondo nel 2015, nel corso della conferenza di Parigi sul clima. I partecipanti si confronteranno soprattutto sulla necessità di tagliare molto più drasticamente le emissioni di anidride carbonica (CO2), il principale gas serra responsabile del riscaldamento globale e immesso in grandi quantità nell’atmosfera soprattutto con le attività umane.
Secondo il presidente Iss Ricciardi “il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete” comincia a scarseggiare: “Fra 20 anni potrebbe essere troppo tardi. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l’anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito”. “Si corre il serio rischio – ha spiegato ancora Ricciardi – che i nostri nipoti non possano più stare all’aria aperta per gran parte dell’anno a causa dell’aumento delle temperature: il pericolo concreto è che le ondate di calore, che nel 2003 hanno fatto 70mila morti, possano passare da periodi limitati dell’anno a oltre 200 giorni l’anno in alcune parti del mondo”.
Il fatto, ha avvertito, è che “i danni sulla salute dai cambiamenti climatici sono sono visibili all’istante ma sono devastanti; si tratta, in un certo senso, di un Olocausto a fuoco lento”. Già attualmente, rileva Ricciardi, “l’Organizzazione mondiale della sanità parla di 7 milioni di morti legate ai cambiamenti climatici ed in Italia ben il 12% dei ricoveri pediatrici in ospedale sono connessi all’inquinamento”.
Sul nesso tra cambiamenti climatici e salute si farà il punto oggi a Roma all’Istituto superiore di sanità, dove si riuniranno i massimi esperti internazionali in materia in occasione del primo simposio scientifico dedicato appunto a ‘Salute e cambiamento del clima’.
L’obiettivo, ha concluso Ricciardi, è “fornire ai politici e istituzioni dati certi e scientifici relativi all’impatto sulla salute, perchè prendano delle decisioni rapide, dopo che anche all’ultimo G20 non si è arrivati ad un documento finale netto. Le speranze sono ora nella Cop24 oggi al via”.
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