“Dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna: in questo caso la donna poteva stare direttamente davanti e io avrei fatto sicuramente meno danni“. Così oggi Fabio De Luigi ha presentato a Roma il suo ultimo film, Tiramisù, di cui l’attore romagnolo è interprete, sceneggiatore e regista. Al suo fianco Vittoria Puccini, la “grande donna” che lo sostiene, la “iena” Angelo Duro e Giulia Bevilacqua. Tiramisù uscirà nelle sale il prossimo 25 febbraio.
Il tema portante di Tiramisù secondo Fabio De Luigi, al suo esordio come regista, è la donna. L’artista poliedrico spiega ai giornalisti in sala: “La storia nasce dall’idea che un uomo di scarse qualità – che io interpreto senza alcuna fatica – si trova ad avere una scalata al successo incredibile e inaspettata senza essere preparato a gestirla“. Fabio De Luigi in questo film è Antonio, un rappresentante di prodotti sanitari, sposato con Aurora (Vittoria Puccini), giovane, dolce e bella donna, abilissima nel preparare il tiramisù, il cui sogno è creare una famiglia serena e felice con il suo compagno.
Il tiramisù è l’altro grande protagonista del film e insieme la metafora simbolica e letterale di questo racconto: Antonio, che non è soddisfatto del proprio lavoro, riesce a “tirarsi su” regalando e facendo gustare a tutti questa prelibatezza preparata con piacere e dedizione dalla moglie e a far carriera in modo non proprio pulito. Ma il sistema finisce per rivoltarglisi contro: Aurora si accorge di essere stata sfruttata dal marito e Antonio si ritrova solo e sconfitto.
“La chiave interessante del racconto – spiega il regista e protagonista – sta nel fatto che Aurora mi supporta quando sono in difficoltà e mi lascia quando sono all’apice del successo“. Vittoria Puccini, in perfetta coerenza con il personaggio che interpreta, aggiunge: “La felicità non è detto che stia nei soldi o nel successo. Un avanzamento professionale che ti trasforma e ti fa perdere te stesso e la parte più autentica di te, quella più fanciullesca, non dà la felicità“. Il cameo, ovvero la breve apparizione di Pippo Franco, nel film primario pediatra incorruttibile e profondamente umano, rappresenta proprio l’immagine di un comportamento etico puro e sano che alla fine paga.
A proposito della sanità De Luigi tiene a sottolineare: “Il film non è contro il sistema sanitario, che io sostengo nella sua parte sana. Le cose non vanno del tutto male”.
Tiramisù è un film dalle grandi potenzialità etiche che lascia però nell’incertezza: non è chiaro se l’esito poetico e lieto della famiglia riunita e felice sia più una consolante e gradevole alternativa ad un mancato successo professionale o un vero e proprio traguardo auspicabile nella vita di ogni uomo a prescindere. E sono proprio gli altri personaggi a supportare questo dubbio. Ad esempio il cognato di Antonio, Franco, interpretato dal cinico e pungente Angelo Duro, è uno scaltro commerciante che si muove nel mondo della moda; divorziato, con una figlia, Franco passa da una relazione all’altra con splendide modelle e non esita a suggerire al marito della sorella di concedersi qualche libertà extraconiugale con una avvenente e ambiziosa collega, nel film Giulia Bevilacqua.
“In questa storia non c’è alcun intento moralistico né educativo” dice Fabio De Luigi. Tuttavia i temi sociali della famiglia e dell’etica professionale sono in primo piano e restano, purtroppo, trattati con eccessiva semplicità, forse per il timore, da parte del regista, di prendere posizioni troppo esplicite. In merito alla sua prima esperienza alla direzione di un film De Luigi infatti non si sbilancia: “Ho sempre avuto tanti pudori rispetto ad un ruolo che conoscevo poco, anche se avevo fatto già delle esperienze al fianco di Alessandro Genovesi. Ma ero incuriosito da questa possibilità e prima o poi si deve cominciare”. Alla fine conclude scherzosamente il regista:“Quando mi è arrivata la proposta di questa storia insieme ai produttori abbiamo deciso di provare a fare questo passo e sono sopravvissuto: questa è la notizia più importante“.
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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